Per Gianni Celati «con i documentari si può almeno tentare di rimettere in gioco uno scarto nella visione». Indagare il significato dell’espressione «scarto nella visione» permette di definire la poetica celatiana, che si esprime nella produzione narrativa sia letteraria sia cinematografica. Questo intervento ha lo scopo, attraverso l’analisi stilistica dei testi letterari e dei documentari Strada provinciale delle anime (1991), Il mondo di Luigi Ghirri (1999) e Case sparse. Visioni di case che crollano (2002), di delineare come la poetica dello «scarto nella visione» porti a un discorso narrativo polifonico, in cui la tecnica dello straniamento ha il ruolo fondamentale di sottrarre alla banalità e allo scontato qualsiasi oggetto, figura, situazione, luogo lo scrittore e regista decida di affrontare. Celati costruisce con questa modalità narrativa un’opposizione radicale al “realismo borghese” come alla rappresentazione artificiosa e confezionata del cinema ‘hollywoodiano’, che Celati ha sempre avversato fin dagli esordi come narratore e come saggista, e nelle ultime decadi anche come regista.

«Cinema all’aperto». Polifonia e straniamento in Gianni Celati narratore (anche) per immagini / Alberto Sebastiani. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno I cantieri dell’italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo tenutosi a Padova nel 10-13 settembre 2014).

«Cinema all’aperto». Polifonia e straniamento in Gianni Celati narratore (anche) per immagini

Alberto Sebastiani
2016

Abstract

Per Gianni Celati «con i documentari si può almeno tentare di rimettere in gioco uno scarto nella visione». Indagare il significato dell’espressione «scarto nella visione» permette di definire la poetica celatiana, che si esprime nella produzione narrativa sia letteraria sia cinematografica. Questo intervento ha lo scopo, attraverso l’analisi stilistica dei testi letterari e dei documentari Strada provinciale delle anime (1991), Il mondo di Luigi Ghirri (1999) e Case sparse. Visioni di case che crollano (2002), di delineare come la poetica dello «scarto nella visione» porti a un discorso narrativo polifonico, in cui la tecnica dello straniamento ha il ruolo fondamentale di sottrarre alla banalità e allo scontato qualsiasi oggetto, figura, situazione, luogo lo scrittore e regista decida di affrontare. Celati costruisce con questa modalità narrativa un’opposizione radicale al “realismo borghese” come alla rappresentazione artificiosa e confezionata del cinema ‘hollywoodiano’, che Celati ha sempre avversato fin dagli esordi come narratore e come saggista, e nelle ultime decadi anche come regista.
2016
I cantieri dell’italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo. Atti del XVIII congresso dell’ADI – Associazione degli Italianisti (Padova, 10-13 settembre 2014)
1
8
«Cinema all’aperto». Polifonia e straniamento in Gianni Celati narratore (anche) per immagini / Alberto Sebastiani. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno I cantieri dell’italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo tenutosi a Padova nel 10-13 settembre 2014).
Alberto Sebastiani
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/691991
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact