I silenzi di «Contemplazioni», in «», 2018, pp. 269-276.open source http://www.societaletteraria.it/biblioteca/pubblicazioni-pdf/

Usually we think of silence as the absence of any meaning. In the case of Arturo Martini, on the contrary, silence has an addition of significante, a surplus that increases the density of his poetic message.

Di solito al tacere si attribuisce il significato di un’assenza, di una sottrazione di senso. L’eufemismo, l’ellissi, la reticenza, l’aposiopesi intervengono per oscurare i tabù antropologici, sessuali e sociali. Nel caso di «Contemplazioni», libro d'artista, ovvero “libro oggetto” di Arturo Martini, il silenzio costituisce invece un’addizione di senso, un surplus che incrementa la densità del suo messaggio. La sua arte, in verità, è visiva e non uditiva, ma nei suoi interventi di poetica gli viene naturale descriverla, con una sinestesia, in termini acustici, trasponendo in una tavola un’alternanza di bianchi e di neri che potrebbero alludere alla tastiera di un pianoforte o a uno spartito musicale e rendere con esiti cromatici il sistema binario del suono e del silenzio. Un’opera come «Contemplazioni» si può allora considerare, con i suoi silenzi, un archetipo, l’atto fondativo di una poetica.