Una tipica mattina in un ufficio di un’organizzazione nonprofit, una donna anziana entra senza preavviso e chiede di vedere qualcuno per fare una dona- zione. Il fundraiser, che sta per iniziare un’intera giornata densa di incontri e attività, si avvicina alla reception e chiede come può aiutare l’anziana signora, la quale spiega che suo marito è morto di recente e che desidera fare una donazione in sua memoria. Pur consapevole che ha molti altri impegni quel giorno, e che potrebbe semplicemente chiedere: “Quanto vorrebbe do- nare?”, la invita ad accomodarsi, ordina un caffè e dice queste parole: “Mi parli di suo marito”. La donna, appena vedova, è sollevata della domanda appena posta e nel corso del discorso in cui parla del suo defunto marito, il fundraiser apprende molte utili informazioni che lo aiutano a capire per- ché la coppia ha un legame con la causa, quale tipo di donazione potrebbe ricevere e quale tipo di riconoscimento sarebbe più adatto. Questa prima chiacchierata segna l’inizio di una relazione reciprocamente vantaggiosa e permanente, che si conclude con un lascito generoso per l’organizzazione. Come fanno i fundraiser a conoscere il modo giusto di reagire in questo tipo di situazioni? Questo libro vuole rispondere esattamente a questa domanda, focalizzando l’at- tenzione sulle caratteristiche dei fundraiser, soggetti finora trascurati. Il libro ne vuole documentare la storia e lo sviluppo, e raccontarne la realtà quotidiana. I nuovi dati di un ampio studio sui fundraiser in Italia (il primo di grande portata, con oltre 2.000 questionari raccolti e decine di interviste personali) aiutano a mostrare che tipo di persone lavorano per raccogliere fondi per le buone cause, come fanno il loro lavoro e le qualità che consentono loro di sod- disfare, con successo, le esigenze sia dei donatori che degli enti del Terzo settore. Questo libro è stato scritto sia per evidenziare il ruolo cruciale, ma solita- mente trascurato, dei fundraiser, sia da correttivo alla visione sempre più diffusa, sebbene illogica, che “dare è buono, ma chiedere è cattivo”. Ma c’è di più: la convinzione che chiedere denaro sia umiliante per chi chiede, e fastidioso per chi risponde, è molto frequente. Ben pochi sono chiaramente consapevoli e rico- noscenti del lavoro che i fundraiser ogni giorno svolgono per far andare avanti le organizzazioni nonprofit, al punto che molte persone non si sentono affatto in- coerenti nell’ammirare il lavoro e le battaglie delle nonprofit, e allo stesso tempo, denigrare o semplicemente trascurare, coloro che si assicurano che i costi della lotta per le buone cause siano coperti. Ed anche se buona parte di noi dona soldi, la percezione è che la raccolta fondi sia un “compito necessario, ma sfortunato”. Questo libro vuole fare luce proprio sul fattore più trascurato dell’equazione del dare: i fundraiser, ovvero i principali responsabili della promozione e dell’or- ganizzazione della generosità nella nostra società.

i nuovi fundraiser / melandri. - STAMPA. - (2020), pp. 1-204.

i nuovi fundraiser

melandri
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2020

Abstract

Una tipica mattina in un ufficio di un’organizzazione nonprofit, una donna anziana entra senza preavviso e chiede di vedere qualcuno per fare una dona- zione. Il fundraiser, che sta per iniziare un’intera giornata densa di incontri e attività, si avvicina alla reception e chiede come può aiutare l’anziana signora, la quale spiega che suo marito è morto di recente e che desidera fare una donazione in sua memoria. Pur consapevole che ha molti altri impegni quel giorno, e che potrebbe semplicemente chiedere: “Quanto vorrebbe do- nare?”, la invita ad accomodarsi, ordina un caffè e dice queste parole: “Mi parli di suo marito”. La donna, appena vedova, è sollevata della domanda appena posta e nel corso del discorso in cui parla del suo defunto marito, il fundraiser apprende molte utili informazioni che lo aiutano a capire per- ché la coppia ha un legame con la causa, quale tipo di donazione potrebbe ricevere e quale tipo di riconoscimento sarebbe più adatto. Questa prima chiacchierata segna l’inizio di una relazione reciprocamente vantaggiosa e permanente, che si conclude con un lascito generoso per l’organizzazione. Come fanno i fundraiser a conoscere il modo giusto di reagire in questo tipo di situazioni? Questo libro vuole rispondere esattamente a questa domanda, focalizzando l’at- tenzione sulle caratteristiche dei fundraiser, soggetti finora trascurati. Il libro ne vuole documentare la storia e lo sviluppo, e raccontarne la realtà quotidiana. I nuovi dati di un ampio studio sui fundraiser in Italia (il primo di grande portata, con oltre 2.000 questionari raccolti e decine di interviste personali) aiutano a mostrare che tipo di persone lavorano per raccogliere fondi per le buone cause, come fanno il loro lavoro e le qualità che consentono loro di sod- disfare, con successo, le esigenze sia dei donatori che degli enti del Terzo settore. Questo libro è stato scritto sia per evidenziare il ruolo cruciale, ma solita- mente trascurato, dei fundraiser, sia da correttivo alla visione sempre più diffusa, sebbene illogica, che “dare è buono, ma chiedere è cattivo”. Ma c’è di più: la convinzione che chiedere denaro sia umiliante per chi chiede, e fastidioso per chi risponde, è molto frequente. Ben pochi sono chiaramente consapevoli e rico- noscenti del lavoro che i fundraiser ogni giorno svolgono per far andare avanti le organizzazioni nonprofit, al punto che molte persone non si sentono affatto in- coerenti nell’ammirare il lavoro e le battaglie delle nonprofit, e allo stesso tempo, denigrare o semplicemente trascurare, coloro che si assicurano che i costi della lotta per le buone cause siano coperti. Ed anche se buona parte di noi dona soldi, la percezione è che la raccolta fondi sia un “compito necessario, ma sfortunato”. Questo libro vuole fare luce proprio sul fattore più trascurato dell’equazione del dare: i fundraiser, ovvero i principali responsabili della promozione e dell’or- ganizzazione della generosità nella nostra società.
2020
204
9788891635860
i nuovi fundraiser / melandri. - STAMPA. - (2020), pp. 1-204.
melandri
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/687452
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