Gli esperimenti attuati da Guardini e Schwarz alimentarono un grande interesse da parte di altri architetti, (su tutti Mies van der Rohe, Emil Steffann e Martin Weber), intenti a mediare tra i significati dell’azione liturgica e la ricerca di una riduzione del materiale ornamentale architettonico, una «pienezza di povertà» dove il vuoto non è percepito come assenza ma come una ben qualificata presenza , come spesso Schwarz sosteneva parlando dei suoi progetti: «Vogliamo portare la semplificazione a un punto tale per cui, alla fine, non ci debbano essere nient’altro che gli elementi costitutivi strettamente necessari» .

Così lontani, così vicini... Le visioni condivise di Romano Guardini e Rudolf Schwarz

Alessandro Tognon
2018

Abstract

Gli esperimenti attuati da Guardini e Schwarz alimentarono un grande interesse da parte di altri architetti, (su tutti Mies van der Rohe, Emil Steffann e Martin Weber), intenti a mediare tra i significati dell’azione liturgica e la ricerca di una riduzione del materiale ornamentale architettonico, una «pienezza di povertà» dove il vuoto non è percepito come assenza ma come una ben qualificata presenza , come spesso Schwarz sosteneva parlando dei suoi progetti: «Vogliamo portare la semplificazione a un punto tale per cui, alla fine, non ci debbano essere nient’altro che gli elementi costitutivi strettamente necessari» .
2018
Il Margine
10
14
Alessandro Tognon
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