Il Dio nato morto : religione, politica e Occidente moderno

L'opera, pubblicata nel 2007 negli Usa (Mark Lilla insegna al Boston College e a Chicago), vede l'analisi del principio dell’«era moderna», quando filosofi e pensatori come Locke e Hume, riprendendo la tradizione del XIV secolo, cominciarono a suggerire che religione e politica dovessero essere imprese separate con grande fermezza e decisione. I teologi liberali, dice Lilla, vollero credere che la società degli uomini fosse comunque destinata al progresso e non immaginarono che il fanatismo avrebbe potuto catturare l’immaginazione dell’uomo moderno, un drammatico errore di cui Hitler è la prova più evidente. Inchiesta di storia delle idee e filosofia che parte dall’intreccio tra politica e religione nella Germania nazista. Per spiegare la pericolosità della teologia politica nazista, Lilla torna al principio dell’«era moderna», quando filosofi e pensatori come Locke e Hume cominciarono a suggerire che religione e politica dovessero essere imprese separate con grande fermezza e decisione. Alcuni teorici, convinti che il cristianesimo avesse portato e nutrito la violenza, sostennero che le pratiche di governo andassero completamente distaccate dalla religione. Altri, che ritenevano che una corretta pratica religiosa avrebbe potuto contribuire alla migliore qualità della vita moderna, promossero una sorta di teologia liberale, il tentativo di articolare cristianesimo ed ebraismo secondo l’idioma della ragione. I teologi liberali, dice Lilla, vollero credere che la società degli uomini fosse comunque destinata al progresso e non immaginarono che il fanatismo avrebbe potuto catturare l’immaginazione dell’uomo moderno, un drammatico errore di cui Hitler è la prova più evidente. Lilla riprende in modo critico la teologia liberale per la sua ingenuità e, contestualmente, prega America ed Europa di bloccare la commistione tra religione e politica, le sollecita a creare spazi solo spirituali e a cancellare la violenza settaria e la teocrazia.