Il saggio approfondisce la transizione fra III e V secolo, attraverso le lenti dell’esegesi biblica con particolare riferimento alle risignificazione del passo biblico (Numeri 12) che riguarda la moglie etiope di Mosè. Un’immagine che nell’esegesi di Origene (III secolo) è metafora riferita al conflitto escatologico fra bene e male. Attraverso l’uso origeniano del testo biblico, si propone la ricostruzione di quell’opposizione ai gruppi gnostici che andava costruendosi – anche attraverso tale confronto – come Chiesa universale e, in tal senso, “cattolica”. Nell’esegesi di Origene l’impero romano rimane sullo sfondo come strumento che in sé non è né buono né cattivo. Nel IV secolo, con Eusebio di Cesarea, l’impalcatura esegetica che in Origene si era concretizzata nell’immagine biblica della sposa etiope di Mosè rivela invece il conflitto che hic et nunc si consuma nell’operato dei semi escatologici del Regno. Pur in continuità con Origene, Eusebio scrive in un contesto differente, segnato dalle tensioni fra cristiani e dagli scismi che seguirono la fine della Grande Persecuzione. L’obiettivo polemico celato sono allora i gruppi millenaristi o chiliasti, la loro visione del ruolo dell’Impero e la loro di idea di Chiesa che l’ecclesiologia “filo-imperiale” di Eusebio rigetta. Di quest’ultima, tuttavia, si evidenzia la dialettica interna che adombra l’emergere del conflitto fra vescovi e imperatori. Ecco che dunque, fra IV e V secolo, Rufino di Aquileia riprende gli stessi temi sviluppati da Eusebio per “nascondere” proprio il conflitto con l’imperatore ariano Costanzo II e, così facendo, esprimersi sulle tensioni fra ariani e filo-niceni. Mettendo dunque in luce le tensioni sotterranee o esplicite all’interno della medesima tradizione esegetica, il saggio cerca di mostrare come le diverse interpretazioni degli stessi versi biblici siano traccia dei tentativi compiuti da autori cristiani della Tarda Antichità di affermare una propria visione egemonica in situazioni di conflitto e competizione.

Esegesi in conflitto. Un case study sull'idea di "Etiopia" fra III e V secolo

Davide Dainese
2018

Abstract

Il saggio approfondisce la transizione fra III e V secolo, attraverso le lenti dell’esegesi biblica con particolare riferimento alle risignificazione del passo biblico (Numeri 12) che riguarda la moglie etiope di Mosè. Un’immagine che nell’esegesi di Origene (III secolo) è metafora riferita al conflitto escatologico fra bene e male. Attraverso l’uso origeniano del testo biblico, si propone la ricostruzione di quell’opposizione ai gruppi gnostici che andava costruendosi – anche attraverso tale confronto – come Chiesa universale e, in tal senso, “cattolica”. Nell’esegesi di Origene l’impero romano rimane sullo sfondo come strumento che in sé non è né buono né cattivo. Nel IV secolo, con Eusebio di Cesarea, l’impalcatura esegetica che in Origene si era concretizzata nell’immagine biblica della sposa etiope di Mosè rivela invece il conflitto che hic et nunc si consuma nell’operato dei semi escatologici del Regno. Pur in continuità con Origene, Eusebio scrive in un contesto differente, segnato dalle tensioni fra cristiani e dagli scismi che seguirono la fine della Grande Persecuzione. L’obiettivo polemico celato sono allora i gruppi millenaristi o chiliasti, la loro visione del ruolo dell’Impero e la loro di idea di Chiesa che l’ecclesiologia “filo-imperiale” di Eusebio rigetta. Di quest’ultima, tuttavia, si evidenzia la dialettica interna che adombra l’emergere del conflitto fra vescovi e imperatori. Ecco che dunque, fra IV e V secolo, Rufino di Aquileia riprende gli stessi temi sviluppati da Eusebio per “nascondere” proprio il conflitto con l’imperatore ariano Costanzo II e, così facendo, esprimersi sulle tensioni fra ariani e filo-niceni. Mettendo dunque in luce le tensioni sotterranee o esplicite all’interno della medesima tradizione esegetica, il saggio cerca di mostrare come le diverse interpretazioni degli stessi versi biblici siano traccia dei tentativi compiuti da autori cristiani della Tarda Antichità di affermare una propria visione egemonica in situazioni di conflitto e competizione.
2018
Tracce di ricerca: cristianesimo e potere
19
38
Davide Dainese
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