Le recenti scoperte sulla biodiversità microbica del microbiota intestinale umano ed animale hanno permesso di approfondire le conoscenze sulla composizione delle comunità di probiotici (bifidobatteri, lattobacilli, funghi e nuovi probiotici) in questo complesso ecosistema e di rivelare le intricate interrelazioni con l’ospite e con altri gruppi microbici. Le caratteristiche metaboliche sono infatti importanti nella colonizzazione dell’habitat intestinale e nell’interazione con i tessuti dell’ospite. Un’altra importante caratteristica dei probiotici è la capacità di inibire la crescita di microrganismi patogeni come Escherichia coli O157:H7, Salmonella enterica serovar typhimurium e Clostridium difficile. Inoltre, i probiotici possono svolgere attività antivirali. Tutte queste conoscenze sono fondamentali per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche basate sul principio di mantenere o ristabilire l’equilibrio intestinale. In questo complesso scenario gli oli essenziali (OE) possono svolgere un importante ruolo. Si ipotizza, infatti, una loro azione selettiva: ossia, gli OE, potrebbero svolgere un’attività di modulazione delle comunità microbiche intestinali con vantaggio per i microrganismi benefici e riduzione di quelli patobionti. Questo argomento di così grande interesse non è ancora stato studiato in modo approfondito. Scopo: il presente lavoro ha avuto lo scopo di confrontare l’attività antimicrobica di OE (singoli o in miscele) testati sia verso ceppi di bifidobatteri isolati da suini e da potamoceri. e sia verso patogeni intestinali. Materiali e metodi: sono stati isolati ceppi di bifidobatteri da feci di potamocero mediante MRS addizionato di cisteina, acido acetico e mupirocina; sono stati saggiati gli OE di Corydothimus capitatus, Lavandula intermedia, Monarda didyma (“Scarlett”) e la miscela commerciale GR-OLI verso i probiotici del genere Bifidobacterium: B. bifidum, B. longum subsp. longum, B. breve, B. longum subsp. suis, B. thermacidophilum subsp. porcinum (isolato da potamocero), poi Lactobacillus paracasei, Saccharomyces boulardi, S. cerevisiae, e Enterococcus faecium (ceppo probiotico commerciale per suinetti) e verso i patobionti/patogeni E. coli, Salmonella enterica serovar typhimurium, Candida albicans e Staphylococcus aureus. La Minima Concentrazione Inibente (MIC) e Minima Concentrazione Letale (MLC) sono state determinate secondo linee guida EUCAST mediante il metodo delle micro-brodo diluizioni. Risultati: i risultati ottenuti hanno mostrato una diversa attività antimicrobica degli OE saggiati. E’ stata messa in evidenza la maggiore efficacia dell’OE di C. capitatus e di M. didyma (MIC = 0.5% v/v) e GR-OLI (MIC = 0.25% v/v) verso i patobionti/patogeni rispetto all’attività antimicrobica verso i probiotici [C. capitatus e di M. didyma (MIC = 2%) e GR-OLI (MIC = 1% v/v)]. L. intermedia ha mostrato una bassa attività antimicrobica con MIC ≥ 2% verso tutti i ceppi saggiati. La miscela GR-OLI ha mostrato una attività antimicrobica più elevata dei singoli OE. Conclusioni: l’utilizzo di OE e di miscele di OE può essere una strategia per contrastare la carica batterica potenzialmente patogena nel microbiota intestinale di animali e per rinforzare l’eubiosi in favore di microrganismi benefici intestinali. Questo approccio potrebbe essere particolarmente importante in condizioni di stress durante specifici periodi di vita degli animali, come nel caso dello svezzamento nei suinetti, nel quale il microbiota è fisiologicamente soggetto a importanti cambiamenti qualitativi e quantitativi.

Attività antimicrobica differenziale di alcuni oli essenziali sul microbiota benefico e potenzialmente patogeno di potamoceri

Mattarelli P.
;
DI VITO, MAURA;Modesto M.;SCIAVILLA, PIERO;Bellardi M. G.
2018

Abstract

Le recenti scoperte sulla biodiversità microbica del microbiota intestinale umano ed animale hanno permesso di approfondire le conoscenze sulla composizione delle comunità di probiotici (bifidobatteri, lattobacilli, funghi e nuovi probiotici) in questo complesso ecosistema e di rivelare le intricate interrelazioni con l’ospite e con altri gruppi microbici. Le caratteristiche metaboliche sono infatti importanti nella colonizzazione dell’habitat intestinale e nell’interazione con i tessuti dell’ospite. Un’altra importante caratteristica dei probiotici è la capacità di inibire la crescita di microrganismi patogeni come Escherichia coli O157:H7, Salmonella enterica serovar typhimurium e Clostridium difficile. Inoltre, i probiotici possono svolgere attività antivirali. Tutte queste conoscenze sono fondamentali per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche basate sul principio di mantenere o ristabilire l’equilibrio intestinale. In questo complesso scenario gli oli essenziali (OE) possono svolgere un importante ruolo. Si ipotizza, infatti, una loro azione selettiva: ossia, gli OE, potrebbero svolgere un’attività di modulazione delle comunità microbiche intestinali con vantaggio per i microrganismi benefici e riduzione di quelli patobionti. Questo argomento di così grande interesse non è ancora stato studiato in modo approfondito. Scopo: il presente lavoro ha avuto lo scopo di confrontare l’attività antimicrobica di OE (singoli o in miscele) testati sia verso ceppi di bifidobatteri isolati da suini e da potamoceri. e sia verso patogeni intestinali. Materiali e metodi: sono stati isolati ceppi di bifidobatteri da feci di potamocero mediante MRS addizionato di cisteina, acido acetico e mupirocina; sono stati saggiati gli OE di Corydothimus capitatus, Lavandula intermedia, Monarda didyma (“Scarlett”) e la miscela commerciale GR-OLI verso i probiotici del genere Bifidobacterium: B. bifidum, B. longum subsp. longum, B. breve, B. longum subsp. suis, B. thermacidophilum subsp. porcinum (isolato da potamocero), poi Lactobacillus paracasei, Saccharomyces boulardi, S. cerevisiae, e Enterococcus faecium (ceppo probiotico commerciale per suinetti) e verso i patobionti/patogeni E. coli, Salmonella enterica serovar typhimurium, Candida albicans e Staphylococcus aureus. La Minima Concentrazione Inibente (MIC) e Minima Concentrazione Letale (MLC) sono state determinate secondo linee guida EUCAST mediante il metodo delle micro-brodo diluizioni. Risultati: i risultati ottenuti hanno mostrato una diversa attività antimicrobica degli OE saggiati. E’ stata messa in evidenza la maggiore efficacia dell’OE di C. capitatus e di M. didyma (MIC = 0.5% v/v) e GR-OLI (MIC = 0.25% v/v) verso i patobionti/patogeni rispetto all’attività antimicrobica verso i probiotici [C. capitatus e di M. didyma (MIC = 2%) e GR-OLI (MIC = 1% v/v)]. L. intermedia ha mostrato una bassa attività antimicrobica con MIC ≥ 2% verso tutti i ceppi saggiati. La miscela GR-OLI ha mostrato una attività antimicrobica più elevata dei singoli OE. Conclusioni: l’utilizzo di OE e di miscele di OE può essere una strategia per contrastare la carica batterica potenzialmente patogena nel microbiota intestinale di animali e per rinforzare l’eubiosi in favore di microrganismi benefici intestinali. Questo approccio potrebbe essere particolarmente importante in condizioni di stress durante specifici periodi di vita degli animali, come nel caso dello svezzamento nei suinetti, nel quale il microbiota è fisiologicamente soggetto a importanti cambiamenti qualitativi e quantitativi.
2018
Mattarelli P., Di Vito M., Modesto M., Sciavilla P., Bugli F., Scozzoli M., Bellardi M.G.
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