A partire dall’estate 2015, la Regione Emilia-Romagna sta implementando un piano per ridurre I tempi d’attesa nella specialistica ambulatoriale. Obiettivo dichiarato dalla giunta regionale è che almeno il 90% delle prestazioni specialistiche siano erogate entro i tempi massimi d’attesa previsti dal Piano nazionale di governo dei tempi d’attesa approvato nel 2010: tali limiti sono di 30 giorni per la “prima visita” specialistica, e di 60 giorni per le prestazioni strumentali. L’impegno assunto dalla Regione Emilia-Romagna riguarda – per il momento – 42 prestazioni specialistiche, individuate come critiche a livello nazionale. Il piano adottato dalla Regione Emilia-Romagna suscita particolare interesse perché esso include una pluralità di provvedimenti. Alcune delle azioni contenute nel piano mirino ad aumentare l’offerta di prestazioni specialistiche. Altre misure intervengono invece sulla domanda, cercando soprattutto di ridurre la richiesta di cure inappropriate e di scoraggiare il fenomeno dei no-show patients. Altre misure ancora puntano a raccordare domanda ed offerta, e a neutralizzare l’effetto di alcuni incentivi perversi. La strategia perseguita in Emilia-Romagna pare avere successo. Nei primi due anni di attuazione, l’obiettivo del 90% non solo è stato centrato, ma è stato anche ampiamente superato.

Il piano dell'Emilia-Romagna per ridurre le liste d'attesa in sanità

Federico Toth
;
2018

Abstract

A partire dall’estate 2015, la Regione Emilia-Romagna sta implementando un piano per ridurre I tempi d’attesa nella specialistica ambulatoriale. Obiettivo dichiarato dalla giunta regionale è che almeno il 90% delle prestazioni specialistiche siano erogate entro i tempi massimi d’attesa previsti dal Piano nazionale di governo dei tempi d’attesa approvato nel 2010: tali limiti sono di 30 giorni per la “prima visita” specialistica, e di 60 giorni per le prestazioni strumentali. L’impegno assunto dalla Regione Emilia-Romagna riguarda – per il momento – 42 prestazioni specialistiche, individuate come critiche a livello nazionale. Il piano adottato dalla Regione Emilia-Romagna suscita particolare interesse perché esso include una pluralità di provvedimenti. Alcune delle azioni contenute nel piano mirino ad aumentare l’offerta di prestazioni specialistiche. Altre misure intervengono invece sulla domanda, cercando soprattutto di ridurre la richiesta di cure inappropriate e di scoraggiare il fenomeno dei no-show patients. Altre misure ancora puntano a raccordare domanda ed offerta, e a neutralizzare l’effetto di alcuni incentivi perversi. La strategia perseguita in Emilia-Romagna pare avere successo. Nei primi due anni di attuazione, l’obiettivo del 90% non solo è stato centrato, ma è stato anche ampiamente superato.
2018
Federico Toth; Anna Rio
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