Le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti del 2006: Un referendum contro Bush e per il governo diviso

Le elezioni statunitensi di metà mandato del 2006 si sono svolte in un contesto decisamente sfavorevole al presidente Bush e alla maggioranza repubblicana, che si aggiungeva ai precedenti storici (poi confermati) che vogliono il partito presidenziale sconfitto in quasi tutte le elezioni di metà mandato e soprattutto in quelle del sesto anno. La popolarità di Bush era affossata dall’andamento della guerra in Iraq, mentre il consenso per la maggioranza repubblicana al Congresso era indebolito da numerosi scandali. In questo contesto, i democratici sono riusciti a reclutare sfidanti competitivi e a conquistare 30 seggi alla Camera e 6 al Senato, senza che nemmeno uno dei loro parlamentari in carica risultasse sconfitto e superando tra l’altro limitazioni legate alla geografia politica dei collegi elettorali che molti ritenevano insormontabili. Oltre ad analizzare dettagliatamente il contesto e le dinamiche della campagna e gli atteggiamenti dei cittadini, l’articolo individua alcune possibili conseguenze, di breve e medio periodo, di queste significative consultazioni.