La Piazza d’Oro è uno dei complessi più originali e conosciuti della Villa Adriana, tradizionalmente incluso nella seconda fase di sviluppo della dimora adrianea, avvenuta fra il 125 ed il 128 a.D.. La Piazza presenta vari “nuclei”, organizzati su tre lati di un peristilio rettangolare di 61 per 50,8 metri, ricavato nel banco tufaceo dei Colli di Santo Stefano ed in parte sostenuto da una terrazza artificiale che ingloba la via tecta e ad est della villa. Il peristilio è costituito da un doppio portico (sorretto lungo la mezzeria da colonne) che definiva uno spazio scoperto sistemato a giardino diviso lungo l’asse longitudinale da una stretta fascia d’acqua. L’accesso principale del portico avveniva a nord passando attraverso un singolare vestibolo di forma ottagonale coperto da una cupola ad ombrello – fra le prime della storia dell’architettura occidentale -; ad est vi era un altro edificio cupolato con funzione di triclinio/belvedere che si affacciava sulla così detta Valle di Tempe; questi era caratterizzato da un andamento planimetrico sinuoso che definiva ad est una originale vasca a forma di pelta, tangente alla via carrabile ipogea. Il lato sud del portico presenta una originalità compositiva ancora più spiccata che non mancò di destare l’interesse e la curiosità di intere generazioni di architetti a partire dal Rinascimento e ancor di più nel Barocco (emblematiche in tal senso le citazioni di Borromini e di Guarino Guarini).

La Piazza d’Oro

Luca Cipriani
Methodology
;
Filippo Fantini
Data Curation
2018

Abstract

La Piazza d’Oro è uno dei complessi più originali e conosciuti della Villa Adriana, tradizionalmente incluso nella seconda fase di sviluppo della dimora adrianea, avvenuta fra il 125 ed il 128 a.D.. La Piazza presenta vari “nuclei”, organizzati su tre lati di un peristilio rettangolare di 61 per 50,8 metri, ricavato nel banco tufaceo dei Colli di Santo Stefano ed in parte sostenuto da una terrazza artificiale che ingloba la via tecta e ad est della villa. Il peristilio è costituito da un doppio portico (sorretto lungo la mezzeria da colonne) che definiva uno spazio scoperto sistemato a giardino diviso lungo l’asse longitudinale da una stretta fascia d’acqua. L’accesso principale del portico avveniva a nord passando attraverso un singolare vestibolo di forma ottagonale coperto da una cupola ad ombrello – fra le prime della storia dell’architettura occidentale -; ad est vi era un altro edificio cupolato con funzione di triclinio/belvedere che si affacciava sulla così detta Valle di Tempe; questi era caratterizzato da un andamento planimetrico sinuoso che definiva ad est una originale vasca a forma di pelta, tangente alla via carrabile ipogea. Il lato sud del portico presenta una originalità compositiva ancora più spiccata che non mancò di destare l’interesse e la curiosità di intere generazioni di architetti a partire dal Rinascimento e ancor di più nel Barocco (emblematiche in tal senso le citazioni di Borromini e di Guarino Guarini).
2018
Villa Adriana, Passeggiate Iconografiche
213
214
Luca Cipriani; Filippo Fantini
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