Il campo di ricerca e le problematiche affrontate dai sociologi del territorio, negli ultimi quindici-venti anni, si sono progressivamente ampliati. Questo processo può essere letto come un segno della vitalità e del dinamismo della disciplina, della sua capacità di intercettare ambiti tematici emergenti. Al contempo non possiamo non rilevare la debolezza del “filo rosso” che connette i tanti contributi e che dovrebbe farli riconoscere come lavori appartenenti alla stessa disciplina, la sociologia del territorio, distinguendoli da quelli che si inquadrano in altre prospettive sociologiche o in altre scienze sociali interessate al territorio: dalla geografia all’antropologia urbana, dall’urbanistica alla psicologia di comunità. Ritorna dunque attuale la domanda posta da Manuel Castells (1968), “Y a-t-il une sociologie urbaine?”, e in tempi più recenti da Sharon Zukin (2011), “Is There an Urban Sociology?” Il territorio, in gran parte delle ricerche svolte nell’ambito delle scienze sociali, occupa ancora un ruolo ancillare, in altri termini rappresenta sempre la variabile dipendente. Non è pertanto facile il compito del sociologo urbano, cioè di far passare l’idea che spesso quel che succede dipende esattamente da dove succede, trasformando la variabile spaziale in una variabile indipendente. Una “battaglia” che ha accompagnato la storia ormai secolare della disciplina e che ancora oggi non si può dire del tutto vinta.

QUARANT’ANNI DI SOCIOLOGIA URBANA E RURALE: UN LABORATORIO PERMANENTE DELLA DISCIPLINA

Maurizio Bergamaschi
2018

Abstract

Il campo di ricerca e le problematiche affrontate dai sociologi del territorio, negli ultimi quindici-venti anni, si sono progressivamente ampliati. Questo processo può essere letto come un segno della vitalità e del dinamismo della disciplina, della sua capacità di intercettare ambiti tematici emergenti. Al contempo non possiamo non rilevare la debolezza del “filo rosso” che connette i tanti contributi e che dovrebbe farli riconoscere come lavori appartenenti alla stessa disciplina, la sociologia del territorio, distinguendoli da quelli che si inquadrano in altre prospettive sociologiche o in altre scienze sociali interessate al territorio: dalla geografia all’antropologia urbana, dall’urbanistica alla psicologia di comunità. Ritorna dunque attuale la domanda posta da Manuel Castells (1968), “Y a-t-il une sociologie urbaine?”, e in tempi più recenti da Sharon Zukin (2011), “Is There an Urban Sociology?” Il territorio, in gran parte delle ricerche svolte nell’ambito delle scienze sociali, occupa ancora un ruolo ancillare, in altri termini rappresenta sempre la variabile dipendente. Non è pertanto facile il compito del sociologo urbano, cioè di far passare l’idea che spesso quel che succede dipende esattamente da dove succede, trasformando la variabile spaziale in una variabile indipendente. Una “battaglia” che ha accompagnato la storia ormai secolare della disciplina e che ancora oggi non si può dire del tutto vinta.
2018
172
Maurizio Bergamaschi
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