Il lavoro, in primo luogo, illustra la distinzione, affermatasi nel sistema multilaterale del commercio, tra caratteristiche del prodotto in quanto tale e caratteristiche dei metodi di produzione non collegate al prodotto, evidenziando le tensioni politiche che ne contraddistinguono il dibattito nell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Quindi, si sofferma sul modo in cui l’Unione europea, attraverso la valorizzazione degli strumenti di informazione del consumatore, cerca di superare le divisioni della membership dell’OMC riguardo la possibilità di ricondurre le misure sui processi produttivi nel quadro ginevrino, contribuendo, così, secondo quanto indicato dallo stesso Preambolo dell’Accordo istitutivo dell’OMC, alla definizione di un sistema del commercio multilaterale ispirato al principio dello sviluppo sostenibile, e dunque sensibile agli importanti e immediati riflessi che le condizioni di produzione hanno sul rispetto dell’ambiente e dei diritti fondamentali, sul superamento delle condizioni di arretratezza dei Paesi in via di sviluppo, più in generale, sulla leale concorrenza negli scambi internazionali. In particolare, il saggio in oggetto pone l'accento sul fatto che gli schemi di etichettatura e certificazione ambientale e sociale, soprattutto quelli di carattere volontario, sono stati riconsiderati dall’Unione europea anche nel corso dell’elaborazione della sua strategia per lo sviluppo sostenibile: se appropriatamente congegnati e gestiti, infatti, essi sono suscettibili di rappresentare strumenti di mercato di importanza centrale per orientare i comportamenti delle imprese e dei consumatori verso modelli di investimento, produzione e consumo che risultino socialmente responsabili. Il lavoro giunge alla conclusione che l'Unione europea, con la valorizzazione degli strumenti di informazione del consumatore, non solo ha individuato un importante mezzo per perseguire la sua politica di sviluppo sostenibile, che, ormai, è un obiettivo di tutta la Comunità internazionale; l’Unione, così facendo, permette anche ai privati di superare il convincimento di essere sovrastati dalla realtà della globalizzazione, e di realizzare che, invece, la globalizzazione, se vissuta con gli adeguati strumenti di governance, fa acquisire maggior peso alle loro singole decisioni di carattere economico, permettendo ad aziende e consumatori, attraverso l’opportuno orientamento delle loro scelte economiche, di promuovere un miglioramento delle condizioni di lavoro e ambientali agendo nel contesto di un libero mercato.

Il diritto di informazione del consumatore negli Accordi GATT e TBT: l’approccio dell’Unione europea / Baroncini Elisa. - STAMPA. - (2005), pp. 285-322.

Il diritto di informazione del consumatore negli Accordi GATT e TBT: l’approccio dell’Unione europea

BARONCINI, ELISA
2005

Abstract

Il lavoro, in primo luogo, illustra la distinzione, affermatasi nel sistema multilaterale del commercio, tra caratteristiche del prodotto in quanto tale e caratteristiche dei metodi di produzione non collegate al prodotto, evidenziando le tensioni politiche che ne contraddistinguono il dibattito nell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Quindi, si sofferma sul modo in cui l’Unione europea, attraverso la valorizzazione degli strumenti di informazione del consumatore, cerca di superare le divisioni della membership dell’OMC riguardo la possibilità di ricondurre le misure sui processi produttivi nel quadro ginevrino, contribuendo, così, secondo quanto indicato dallo stesso Preambolo dell’Accordo istitutivo dell’OMC, alla definizione di un sistema del commercio multilaterale ispirato al principio dello sviluppo sostenibile, e dunque sensibile agli importanti e immediati riflessi che le condizioni di produzione hanno sul rispetto dell’ambiente e dei diritti fondamentali, sul superamento delle condizioni di arretratezza dei Paesi in via di sviluppo, più in generale, sulla leale concorrenza negli scambi internazionali. In particolare, il saggio in oggetto pone l'accento sul fatto che gli schemi di etichettatura e certificazione ambientale e sociale, soprattutto quelli di carattere volontario, sono stati riconsiderati dall’Unione europea anche nel corso dell’elaborazione della sua strategia per lo sviluppo sostenibile: se appropriatamente congegnati e gestiti, infatti, essi sono suscettibili di rappresentare strumenti di mercato di importanza centrale per orientare i comportamenti delle imprese e dei consumatori verso modelli di investimento, produzione e consumo che risultino socialmente responsabili. Il lavoro giunge alla conclusione che l'Unione europea, con la valorizzazione degli strumenti di informazione del consumatore, non solo ha individuato un importante mezzo per perseguire la sua politica di sviluppo sostenibile, che, ormai, è un obiettivo di tutta la Comunità internazionale; l’Unione, così facendo, permette anche ai privati di superare il convincimento di essere sovrastati dalla realtà della globalizzazione, e di realizzare che, invece, la globalizzazione, se vissuta con gli adeguati strumenti di governance, fa acquisire maggior peso alle loro singole decisioni di carattere economico, permettendo ad aziende e consumatori, attraverso l’opportuno orientamento delle loro scelte economiche, di promuovere un miglioramento delle condizioni di lavoro e ambientali agendo nel contesto di un libero mercato.
2005
Le nuove sfide per l’Organizzazione mondiale del commercio a dieci anni dalla sua istituzione
285
322
Il diritto di informazione del consumatore negli Accordi GATT e TBT: l’approccio dell’Unione europea / Baroncini Elisa. - STAMPA. - (2005), pp. 285-322.
Baroncini Elisa
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/6306
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact