L’Appennino Bolognese, in particolare l’alta e media Valle del Reno, è un territorio particolare sotto molti profili. Non è casuale che i pur lodevoli studi ed i progetti che sono stati sviluppati su quei territori non abbiano prodotto ricadute con particolare valore aggiunto e tantomeno significativi miglioramenti per le condizioni di vita di chi ci abita. Non si possono tacere, peraltro, freni oggetti vi rappresentati dal perdersi, da parte di alcuni attori locali, in particolarismi antichi tra paese e paese e tra categorie socioeconomiche specifiche, cose che hanno prodotto un mancato sviluppo di visioni sistemiche. Lo sviluppo industriale “tradizionale” ha subito, nel territorio, un brusco rallentamento pur venendo da una tradizione di assoluta eccellenza e competitività in alcuni settori (per tutti: la meccanica di precisione). Il settore primario vede la diminuzione delle aziende agricole mentre il turismo, che pure resiste, non è decollato e il termalismo, rappresentato prima di tutto da Porretta, ha subito una fortissima contrazione mentre i tentativi di rilancio del settore sono agli albori. Il territorio in oggetto, pertanto, si trova a fare i conti con fenomeni di spopolamento, abbandono e dispersione scolastica, col trasferimento verso altri territori delle forze giovanili più istruite e propositive. Il presente volume parte dal convincimento che tali territori possano invece rappresentare, se considerati entro una visione sistemica, un importante driver di sviluppo per il Paese. Questo richiede però di muoversi in una cornice che vede al primo posto la sostenibilità ambientale non disgiunta da quella sociale ed economica. Occorre quindi entrare in contatto con le comunità locali, stimolando la creazione di nuove relazioni e la nascita di nuove visioni e strategie capaci di generare attività socioeconomiche e ripensare l’organizzazione dei servizi di base. La ricerca ha combinato l’analisi e l’interpretazione dei dati raccolti con la formulazione di alcune possibili proposte derivanti dall’identificazione di elementi strategici sui quali puntare nei prossimi anni. Il tutto basandosi sulla “cassetta degli attrezzi” della sociologia dell’ambiente e del territorio, che ricorre a tecniche qualitative (osservazione diretta, interviste) e quantitative (analisi di dati statistici, cartografie). Le aree d’interesse sono le Valli del Reno e del Setta, che hanno condiviso in questi anni la crisi che ha sofferto tutto il Paese, nonché il fatto di trovarsi come “periferia” di un’area urbana a forte caratterizzazione come quella bolognese.

Dimensione comunità: le Valli del Reno e del Setta tra sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale

Giovanni Pieretti
2017

Abstract

L’Appennino Bolognese, in particolare l’alta e media Valle del Reno, è un territorio particolare sotto molti profili. Non è casuale che i pur lodevoli studi ed i progetti che sono stati sviluppati su quei territori non abbiano prodotto ricadute con particolare valore aggiunto e tantomeno significativi miglioramenti per le condizioni di vita di chi ci abita. Non si possono tacere, peraltro, freni oggetti vi rappresentati dal perdersi, da parte di alcuni attori locali, in particolarismi antichi tra paese e paese e tra categorie socioeconomiche specifiche, cose che hanno prodotto un mancato sviluppo di visioni sistemiche. Lo sviluppo industriale “tradizionale” ha subito, nel territorio, un brusco rallentamento pur venendo da una tradizione di assoluta eccellenza e competitività in alcuni settori (per tutti: la meccanica di precisione). Il settore primario vede la diminuzione delle aziende agricole mentre il turismo, che pure resiste, non è decollato e il termalismo, rappresentato prima di tutto da Porretta, ha subito una fortissima contrazione mentre i tentativi di rilancio del settore sono agli albori. Il territorio in oggetto, pertanto, si trova a fare i conti con fenomeni di spopolamento, abbandono e dispersione scolastica, col trasferimento verso altri territori delle forze giovanili più istruite e propositive. Il presente volume parte dal convincimento che tali territori possano invece rappresentare, se considerati entro una visione sistemica, un importante driver di sviluppo per il Paese. Questo richiede però di muoversi in una cornice che vede al primo posto la sostenibilità ambientale non disgiunta da quella sociale ed economica. Occorre quindi entrare in contatto con le comunità locali, stimolando la creazione di nuove relazioni e la nascita di nuove visioni e strategie capaci di generare attività socioeconomiche e ripensare l’organizzazione dei servizi di base. La ricerca ha combinato l’analisi e l’interpretazione dei dati raccolti con la formulazione di alcune possibili proposte derivanti dall’identificazione di elementi strategici sui quali puntare nei prossimi anni. Il tutto basandosi sulla “cassetta degli attrezzi” della sociologia dell’ambiente e del territorio, che ricorre a tecniche qualitative (osservazione diretta, interviste) e quantitative (analisi di dati statistici, cartografie). Le aree d’interesse sono le Valli del Reno e del Setta, che hanno condiviso in questi anni la crisi che ha sofferto tutto il Paese, nonché il fatto di trovarsi come “periferia” di un’area urbana a forte caratterizzazione come quella bolognese.
2017
Per una rinascita delle aree interne. Una ricerca nell'Appennino Bolognese
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Giovanni Pieretti
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