Analisi e interpretazione di quattro monete celtiche provenienti dal territorio reggiano. I materiali, recuperati fortuitamente attraverso ricognizioni di superficie, sono rappresentati da un esemplare raccolto nella zona di Quattro Castella, a cui si aggiungono altri tre pezzi, costituiti da una moneta rinvenut a a Taneto di Gattatico e da altre due ritrovate a Sant'Ilario d'Enza, provenienti dall'area dell'insediamento gallo-romano di Tannetum, la cui ubicazione precisa - localizzabile, a seconda delle ipotesi, nel territorio di Sant' Ilario o, in alternativa, presso l'odierna Taneto - appare tutt ra controversa. Le monete, caratterizzate complessivamente da uno stato di conservazione mediocre, appaiono riconducibili ad un'emissione celtica padana attribuita inizialmente da Pautasso (tipo 12) ad un ambito definito "leponzio", sulla base del riscontro, nell'esecuzione delle legende di rovescio, di segni grafici riferibili all'alfabeto nordetrusco cosiddetto "di Lugano". Tuttavia, considerando il quadro di distribuzione dei ritrovamenti, individuato da un'elevata concentrazione di testimonianze rinvenute in territorio lombardo, la serie qui documentata, collocabile cronologicamente tra la fìne del II e l'inizio del I secolo a.C., è stata ricondotta successivamente da E.A. Arslan (tipo XV) alla monetazione degli Insubri.

Monete celtiche dal territorio reggiano

E. Filippini;
2017

Abstract

Analisi e interpretazione di quattro monete celtiche provenienti dal territorio reggiano. I materiali, recuperati fortuitamente attraverso ricognizioni di superficie, sono rappresentati da un esemplare raccolto nella zona di Quattro Castella, a cui si aggiungono altri tre pezzi, costituiti da una moneta rinvenut a a Taneto di Gattatico e da altre due ritrovate a Sant'Ilario d'Enza, provenienti dall'area dell'insediamento gallo-romano di Tannetum, la cui ubicazione precisa - localizzabile, a seconda delle ipotesi, nel territorio di Sant' Ilario o, in alternativa, presso l'odierna Taneto - appare tutt ra controversa. Le monete, caratterizzate complessivamente da uno stato di conservazione mediocre, appaiono riconducibili ad un'emissione celtica padana attribuita inizialmente da Pautasso (tipo 12) ad un ambito definito "leponzio", sulla base del riscontro, nell'esecuzione delle legende di rovescio, di segni grafici riferibili all'alfabeto nordetrusco cosiddetto "di Lugano". Tuttavia, considerando il quadro di distribuzione dei ritrovamenti, individuato da un'elevata concentrazione di testimonianze rinvenute in territorio lombardo, la serie qui documentata, collocabile cronologicamente tra la fìne del II e l'inizio del I secolo a.C., è stata ricondotta successivamente da E.A. Arslan (tipo XV) alla monetazione degli Insubri.
2017
On the road. Via Emilia, 187 a.C.-2017
11
13
Filippini, E.; Bondini, A.
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