Il tema centrale del presente contributo riguarda, in termini generali, l’imprenditoria giovanile e femminile e gli strumenti giuridici ed economici che il legislatore europeo e quello nazionale pongono a favore di queste particolari tipologie di imprese, e si pone l'obiettivo di comprendere come questi possano tendere ad una valorizzazione della libertà di iniziativa economica privata al fine di raggiungere una maggiore inclusione sociale. A far da sfondo a questa tematica, l’indagine non può prescindere da una attenta analisi del contesto di riferimento che ha costruito la cornice entro la quale queste particolari tipologie di imprese hanno trovato la loro origine ed un fertile terreno per il loro sviluppo e affermazione. Infatti, l’economia è stata da sempre influenzata dalle grandi trasformazioni della società, che ne hanno spesso scandito i passaggi da un’epoca all’altra, dove capitale e lavoro si sono plasmati su nuovi modelli sociali, in cui ai nuovi modi di vivere e consumare sono seguiti altrettanto innovativi modi di produrre e di commerciare. Tra i più profondi cambiamenti che hanno caratterizzato la società del XX secolo due sono gli aspetti che qui interessano: da un lato, l’ingresso in un’era nuova, caratterizzata da molteplici elementi di profonda trasformazione dei paradigmi produttivi, tecnologici e culturali che coinvolgono trasversalmente territori, settori e filiere; dall’altro lato, cambiamento di non diversa importanza è certamente quello che attiene alla parità di genere, che ha visto una forte carica innovativa e di emancipazione della donna, grazie alla quale oggi il suo ruolo ha raggiunto un livello significativo di affermazione nella economia e nella società. I risultati di questo processo sono evidenti: a partire dal secondo dopoguerra si è passati dalla nascita di un capitalismo industriale a forte connotazione maschile, in una società dove era netta la divisione di genere dei compiti all’interno della famiglia tra uomo e donna, all’ingresso graduale del genere femminile nei gangli del sistema economico, anche in concomitanza con i mutamenti sul piano giuridico-istituzionale. Nonostante queste grandi ed epocali trasformazioni, è da rilevare, che pur nell’irreversibilità di questa inevitabile metamorfosi, resta tuttavia cardine il valore dell’imprenditorialità, uno dei principi più solidi sui quali far leva per rilanciare anche la nostra società. Questo valore dell’imprenditorialità è sostenuto, tra gli altri, da moltissimi giovani (under 35) spinti dal frequente desiderio di valorizzare le proprie capacità e competenze, sperimentando strategie e processi innovativi e dalle donne considerate sempre più come parte attiva e determinante nel tessuto imprenditoriale europeo e nazionale, e che tuttavia spesso non trovano un giusto riconoscimento normativo all’interno dell’ordinamento giuridico, né ad un livello europeo, né nazionale Alla luce di questo contesto, l’obiettivo primario che questo contributo si prefigge è quello di analizzare innanzitutto il quadro normativo di riferimento a favore delle imprese giovanili e femminili, sia su un piano europeo sia nazionale, al fine di evidenziarne gli elementi di forza e gli elementi di debolezza, contraddittorietà ed incongruenza; in secondo luogo l’analisi prenderà in considerazione gli strumenti (facilitazioni di accesso al credito, strumenti di microfinanza, ecc.) utilizzati per lo sviluppo e la crescita della imprenditoria giovanile e femminile che la legislazione ha disegnato sino ad oggi, e metterà in luce se essi si siano dimostrati efficaci. Infine, ci si propone di verificare la necessità di creare nuovi strumenti che siano effettivamente aderenti alle necessità di queste particolari tipologie d'impresa.

Prospettive per una nuova valorizzazione della libertà di iniziativa economica di giovani e donne nel framework legislativo europeo e nazionale

Claudia Golino
2018

Abstract

Il tema centrale del presente contributo riguarda, in termini generali, l’imprenditoria giovanile e femminile e gli strumenti giuridici ed economici che il legislatore europeo e quello nazionale pongono a favore di queste particolari tipologie di imprese, e si pone l'obiettivo di comprendere come questi possano tendere ad una valorizzazione della libertà di iniziativa economica privata al fine di raggiungere una maggiore inclusione sociale. A far da sfondo a questa tematica, l’indagine non può prescindere da una attenta analisi del contesto di riferimento che ha costruito la cornice entro la quale queste particolari tipologie di imprese hanno trovato la loro origine ed un fertile terreno per il loro sviluppo e affermazione. Infatti, l’economia è stata da sempre influenzata dalle grandi trasformazioni della società, che ne hanno spesso scandito i passaggi da un’epoca all’altra, dove capitale e lavoro si sono plasmati su nuovi modelli sociali, in cui ai nuovi modi di vivere e consumare sono seguiti altrettanto innovativi modi di produrre e di commerciare. Tra i più profondi cambiamenti che hanno caratterizzato la società del XX secolo due sono gli aspetti che qui interessano: da un lato, l’ingresso in un’era nuova, caratterizzata da molteplici elementi di profonda trasformazione dei paradigmi produttivi, tecnologici e culturali che coinvolgono trasversalmente territori, settori e filiere; dall’altro lato, cambiamento di non diversa importanza è certamente quello che attiene alla parità di genere, che ha visto una forte carica innovativa e di emancipazione della donna, grazie alla quale oggi il suo ruolo ha raggiunto un livello significativo di affermazione nella economia e nella società. I risultati di questo processo sono evidenti: a partire dal secondo dopoguerra si è passati dalla nascita di un capitalismo industriale a forte connotazione maschile, in una società dove era netta la divisione di genere dei compiti all’interno della famiglia tra uomo e donna, all’ingresso graduale del genere femminile nei gangli del sistema economico, anche in concomitanza con i mutamenti sul piano giuridico-istituzionale. Nonostante queste grandi ed epocali trasformazioni, è da rilevare, che pur nell’irreversibilità di questa inevitabile metamorfosi, resta tuttavia cardine il valore dell’imprenditorialità, uno dei principi più solidi sui quali far leva per rilanciare anche la nostra società. Questo valore dell’imprenditorialità è sostenuto, tra gli altri, da moltissimi giovani (under 35) spinti dal frequente desiderio di valorizzare le proprie capacità e competenze, sperimentando strategie e processi innovativi e dalle donne considerate sempre più come parte attiva e determinante nel tessuto imprenditoriale europeo e nazionale, e che tuttavia spesso non trovano un giusto riconoscimento normativo all’interno dell’ordinamento giuridico, né ad un livello europeo, né nazionale Alla luce di questo contesto, l’obiettivo primario che questo contributo si prefigge è quello di analizzare innanzitutto il quadro normativo di riferimento a favore delle imprese giovanili e femminili, sia su un piano europeo sia nazionale, al fine di evidenziarne gli elementi di forza e gli elementi di debolezza, contraddittorietà ed incongruenza; in secondo luogo l’analisi prenderà in considerazione gli strumenti (facilitazioni di accesso al credito, strumenti di microfinanza, ecc.) utilizzati per lo sviluppo e la crescita della imprenditoria giovanile e femminile che la legislazione ha disegnato sino ad oggi, e metterà in luce se essi si siano dimostrati efficaci. Infine, ci si propone di verificare la necessità di creare nuovi strumenti che siano effettivamente aderenti alle necessità di queste particolari tipologie d'impresa.
2018
Claudia, Golino
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