Il terzo settore, frutto della secolare storia italiana e delle nuove condizioni che odiernamente lo caratterizzano, è ormai evidente; esso è formato da soggetti attivi ed in sviluppo in termini di numerosità e di dimensione. Una nuova rivista, che sorga sulla ricchezza e sulla curva di una felice esperienza precedente, potrebbe incidere su molteplici problematiche, tra le quali vale la pena di ricordare le seguenti: 1.Conoscere e far conoscere il terzo settore liberandolo dai pregiudizi che lo circondano, conoscenza veicolata da studiosi e da operatori del terzo settore stesso, soggetti questi portatori di saperi e linguaggi diversi, sì da rendere possibile e facilitare, tramite una coordinata pluralità dei linguaggi, una comunicazione fruibile da una molteplicità di pubblici; Non Profit come strumento per conoscere meglio la realtà e come strumento di dialogo fra teorie e prassi diverse 2.Aiutare le anp a liberarsi dalla cultura dell’eterodipendenza, assistenza e marginalità, favorendo al contempo lo studio dell’innovazione imprenditoriale del terzo settore; Non Profit come strumento per la continuità d’azione delle anp, per l’autonomia del terzo settore e come coadiutore dello sviluppo del terzo settore stesso 3.Diventare centro di ascolto e di dialogo tra tutti gli attori del terzo settore per facilitarne forme aggregative, favorirne concertazione e comportamenti autoregolativi; Non Profit come strumento per l’autoregolazione del terzo settore 4.Diventare centro di elaborazione delle modalità di collaborazione con aziende for profit, cooperative ed enti pubblici; Non Profit come strumento per la valorizzazione del terzo settore; La scommessa che si lancia con questa nuova rivista è quindi quella di “costruire” un prodotto culturale che tramite lo studio delle cause che hanno reso possibile l’emergere e l’affermarsi in Italia del terzo settore, degli obiettivi che guidano i differenti soggetti operanti nel terzo settore e dei vincoli che gravano sugli stessi, sia capace di prefigurare ed incidere sulle variabili strategiche che ne possono facilitare il successo. Prodotto culturale rispettoso e “mediante” delle specificità di coloro che ad esso collaboreranno, con il palese obbiettivo però di collegare tutti i loro interventi in un discorso unitario che nelle tematiche sopra richiamate trovi il suo collante, consci che comunque ciò non eviterà sicuramente ridondanze e disallineamenti; ma questo è il rischio che si corre ogni qualvolta si voglia costruire “un’orchestra” polifonica: i singoli suoni forse non si fonderanno pienamente, l’importante è che “il timbro” complessivo sia “armonico”.

Nonprofit

MATACENA, ANTONIO
2004

Abstract

Il terzo settore, frutto della secolare storia italiana e delle nuove condizioni che odiernamente lo caratterizzano, è ormai evidente; esso è formato da soggetti attivi ed in sviluppo in termini di numerosità e di dimensione. Una nuova rivista, che sorga sulla ricchezza e sulla curva di una felice esperienza precedente, potrebbe incidere su molteplici problematiche, tra le quali vale la pena di ricordare le seguenti: 1.Conoscere e far conoscere il terzo settore liberandolo dai pregiudizi che lo circondano, conoscenza veicolata da studiosi e da operatori del terzo settore stesso, soggetti questi portatori di saperi e linguaggi diversi, sì da rendere possibile e facilitare, tramite una coordinata pluralità dei linguaggi, una comunicazione fruibile da una molteplicità di pubblici; Non Profit come strumento per conoscere meglio la realtà e come strumento di dialogo fra teorie e prassi diverse 2.Aiutare le anp a liberarsi dalla cultura dell’eterodipendenza, assistenza e marginalità, favorendo al contempo lo studio dell’innovazione imprenditoriale del terzo settore; Non Profit come strumento per la continuità d’azione delle anp, per l’autonomia del terzo settore e come coadiutore dello sviluppo del terzo settore stesso 3.Diventare centro di ascolto e di dialogo tra tutti gli attori del terzo settore per facilitarne forme aggregative, favorirne concertazione e comportamenti autoregolativi; Non Profit come strumento per l’autoregolazione del terzo settore 4.Diventare centro di elaborazione delle modalità di collaborazione con aziende for profit, cooperative ed enti pubblici; Non Profit come strumento per la valorizzazione del terzo settore; La scommessa che si lancia con questa nuova rivista è quindi quella di “costruire” un prodotto culturale che tramite lo studio delle cause che hanno reso possibile l’emergere e l’affermarsi in Italia del terzo settore, degli obiettivi che guidano i differenti soggetti operanti nel terzo settore e dei vincoli che gravano sugli stessi, sia capace di prefigurare ed incidere sulle variabili strategiche che ne possono facilitare il successo. Prodotto culturale rispettoso e “mediante” delle specificità di coloro che ad esso collaboreranno, con il palese obbiettivo però di collegare tutti i loro interventi in un discorso unitario che nelle tematiche sopra richiamate trovi il suo collante, consci che comunque ciò non eviterà sicuramente ridondanze e disallineamenti; ma questo è il rischio che si corre ogni qualvolta si voglia costruire “un’orchestra” polifonica: i singoli suoni forse non si fonderanno pienamente, l’importante è che “il timbro” complessivo sia “armonico”.
2004
A. Matacena
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