Razionale dello studio: La persistenza dei dotti Mulleriani è un disordine dello sviluppo sessuale che scaturisce dal fallimento dell’involuzione embrionale delle suddette strutture. L’utricolo prostatico allungato ne è una tipologia con struttura tubulare ed in comunicazione con l’uretra prostatica. Il trattamento ha la finalità di ridurre/eliminare i sintomi se presenti e prevenire la degenerazione neoplastica, conservando la fertilità. Descriviamo 3 casi robotici di utricolo prostatico allungato. Materiali e Metodi Il primo paziente, 7 anni, è giunto per pseudocontinenza; gli altri due, 5 e 6 anni, per IVU ricorrenti. Tutti i casi sono stati trattati con approccio laparoscopico robot-assistito. Abbiamo poi revisionato la più recente letteratura esistente sull’argomento, tentando di capire al meglio i principali problemi legati alla presenza di un residuo Mulleriano, focalizzando l’attenzione sugli autori che hanno tentato un approccio robotico su essi. Risultati Non sono state osservate complicanze peri-operatorie ed i pazienti si sono mostrati asintomatici al follow-up a due anni. Conclusioni La laparoscopia robot-assistita sembra essere una tecnica mini-invasiva valida, sicura ed efficace per il trattamento primario dell’utricolo prostatico. Un follow-up a lungo termine ci permetterà di capire gli effetti di tali approcci sulla fertilità.
Rimozione robotica di residui mulleriani in eta’ pediatrica: la nostra esperienza revisione della letteratura.
G. Ruggeri;M. Lima
2017
Abstract
Razionale dello studio: La persistenza dei dotti Mulleriani è un disordine dello sviluppo sessuale che scaturisce dal fallimento dell’involuzione embrionale delle suddette strutture. L’utricolo prostatico allungato ne è una tipologia con struttura tubulare ed in comunicazione con l’uretra prostatica. Il trattamento ha la finalità di ridurre/eliminare i sintomi se presenti e prevenire la degenerazione neoplastica, conservando la fertilità. Descriviamo 3 casi robotici di utricolo prostatico allungato. Materiali e Metodi Il primo paziente, 7 anni, è giunto per pseudocontinenza; gli altri due, 5 e 6 anni, per IVU ricorrenti. Tutti i casi sono stati trattati con approccio laparoscopico robot-assistito. Abbiamo poi revisionato la più recente letteratura esistente sull’argomento, tentando di capire al meglio i principali problemi legati alla presenza di un residuo Mulleriano, focalizzando l’attenzione sugli autori che hanno tentato un approccio robotico su essi. Risultati Non sono state osservate complicanze peri-operatorie ed i pazienti si sono mostrati asintomatici al follow-up a due anni. Conclusioni La laparoscopia robot-assistita sembra essere una tecnica mini-invasiva valida, sicura ed efficace per il trattamento primario dell’utricolo prostatico. Un follow-up a lungo termine ci permetterà di capire gli effetti di tali approcci sulla fertilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.