La mobilità degli insegnanti si rivela come il punto di intersezione tra dimensioni di primaria importanza nella nostra società. Oltre a essere legata alle dinamiche del mercato del lavoro relativamente al pubblico impiego, la riallocazione territoriale degli insegnanti risulta strettamente connessa almeno ai seguenti due aspetti: l’efficienza del sistema scolastico e la presenza di disequilibri socio-economici tra le varie aree del paese. L’obiettivo di questo capitolo è di fornire degli spunti di riflessione su questi due aspetti attraverso una descrizione degli spostamenti interprovinciali degli insegnanti in Italia utilizzando i dati forniti da Mitecube sulla base dei dati prodotti dagli uffici territoriali del Miur, ancora ampiamente inesplorati. Da un lato si considera la disponibilità a trasferirsi desumibile dalle procedure di iscrizione alle liste Gae (graduatorie a esaurimento) da parte di personale non in ruolo, dall’altra gli effettivi trasferimenti realizzati dal personale in ruolo. I risultati dell'analisi suggeriscono che l processo di riallocazione territoriale non sembra rispondere appropriatamente alle esigenze di una più efficiente distribuzione delle risorse umane presenti sul territorio nazionale quanto piuttosto a interessi dei singoli. La mobilità degli insegnanti è sostanzialmente il frutto del meccanismo di reclutamento. In una prima fase si realizzano degli spostamenti finalizzati ad accumulare anzianità di servizio e migliorare la propria posizione nelle graduatorie accettando incarichi annuali oppure, obiettivo spesso prioritario, per poter acquisire una posizione permanente diventando di ruolo. In una seconda fase, si innescano degli spostamenti che prevedono il riavvicinamento alla famiglia o al luogo di partenza. Verosimilmente, proprio le persone che hanno maggiormente spinto la prima fase di mobilità sono poi quelle che sostengono anche la seconda, in un processo di andata e ritorno, da compiersi eventualmente in più trasferimenti, dal luogo di origine a quello dove l’offerta lavorativa è più elevata e maggiori sono le possibilità di acquisire la docenza in ruolo. Un ruolo chiave di attrazione di docenti in cerca di posizione in ruolo è giocato dalle grandi città e in particolare da Roma, Milano e Torino, mentre gli attori del doppio processo di mobilità sono soprattutto gli insegnanti delle regioni meridionali, in particolare della Campania e della Sicilia.

I percorsi di mobilità territoriale degli insegnanti: quel che dicono le statistiche disponibili / Alessio, Buonomo; Impicciatore, Roberto; Salvatore, Strozza. - STAMPA. - (2017), pp. 41-70.

I percorsi di mobilità territoriale degli insegnanti: quel che dicono le statistiche disponibili

Roberto Impicciatore
;
2017

Abstract

La mobilità degli insegnanti si rivela come il punto di intersezione tra dimensioni di primaria importanza nella nostra società. Oltre a essere legata alle dinamiche del mercato del lavoro relativamente al pubblico impiego, la riallocazione territoriale degli insegnanti risulta strettamente connessa almeno ai seguenti due aspetti: l’efficienza del sistema scolastico e la presenza di disequilibri socio-economici tra le varie aree del paese. L’obiettivo di questo capitolo è di fornire degli spunti di riflessione su questi due aspetti attraverso una descrizione degli spostamenti interprovinciali degli insegnanti in Italia utilizzando i dati forniti da Mitecube sulla base dei dati prodotti dagli uffici territoriali del Miur, ancora ampiamente inesplorati. Da un lato si considera la disponibilità a trasferirsi desumibile dalle procedure di iscrizione alle liste Gae (graduatorie a esaurimento) da parte di personale non in ruolo, dall’altra gli effettivi trasferimenti realizzati dal personale in ruolo. I risultati dell'analisi suggeriscono che l processo di riallocazione territoriale non sembra rispondere appropriatamente alle esigenze di una più efficiente distribuzione delle risorse umane presenti sul territorio nazionale quanto piuttosto a interessi dei singoli. La mobilità degli insegnanti è sostanzialmente il frutto del meccanismo di reclutamento. In una prima fase si realizzano degli spostamenti finalizzati ad accumulare anzianità di servizio e migliorare la propria posizione nelle graduatorie accettando incarichi annuali oppure, obiettivo spesso prioritario, per poter acquisire una posizione permanente diventando di ruolo. In una seconda fase, si innescano degli spostamenti che prevedono il riavvicinamento alla famiglia o al luogo di partenza. Verosimilmente, proprio le persone che hanno maggiormente spinto la prima fase di mobilità sono poi quelle che sostengono anche la seconda, in un processo di andata e ritorno, da compiersi eventualmente in più trasferimenti, dal luogo di origine a quello dove l’offerta lavorativa è più elevata e maggiori sono le possibilità di acquisire la docenza in ruolo. Un ruolo chiave di attrazione di docenti in cerca di posizione in ruolo è giocato dalle grandi città e in particolare da Roma, Milano e Torino, mentre gli attori del doppio processo di mobilità sono soprattutto gli insegnanti delle regioni meridionali, in particolare della Campania e della Sicilia.
2017
In cattedra con la valigia. Gli insegnanti tra stabilizzazione e mobilità
41
70
I percorsi di mobilità territoriale degli insegnanti: quel che dicono le statistiche disponibili / Alessio, Buonomo; Impicciatore, Roberto; Salvatore, Strozza. - STAMPA. - (2017), pp. 41-70.
Alessio, Buonomo; Impicciatore, Roberto; Salvatore, Strozza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/610182
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