Le stragi nazi-fasciste perpetrate contro le popolazioni civili italiane nel 1943-1945 rappresentano una questione politico-diplomatica con la Repubblica federale tedesca ancora aperta. Le vittime degli eccidi sono state infatti stimate in un numero non inferiore a 15.000, senza contare gli effetti devastanti su alcune località, dove la distruzione è stata pressoché totale. A fronte di tali crimini di guerra, sono stati celebrati un numero modesto di processi e in considerevole ritardo. Le sentenze emesse dai Tribunali militari italiani nel corso degli ultimi quindici anni non hanno, inoltre, trovato esecuzione sia per quanto riguarda gli aspetti penali sia per quelli civilistici. A partire da questo quadro giudiziario e politico nazionale, il saggio si interroga sulle forme di riparazione – economiche, ma anche culturali – ancora perseguibili sulla base dii esempi di 'giustizia di transizione' adottati in contesti europei ed extraeuropei nella seconda metà del XX secolo.
Le forme di "riparazione" possibili sulla base anche delle esperienze straniere
ROVATTI, TONI
2013
Abstract
Le stragi nazi-fasciste perpetrate contro le popolazioni civili italiane nel 1943-1945 rappresentano una questione politico-diplomatica con la Repubblica federale tedesca ancora aperta. Le vittime degli eccidi sono state infatti stimate in un numero non inferiore a 15.000, senza contare gli effetti devastanti su alcune località, dove la distruzione è stata pressoché totale. A fronte di tali crimini di guerra, sono stati celebrati un numero modesto di processi e in considerevole ritardo. Le sentenze emesse dai Tribunali militari italiani nel corso degli ultimi quindici anni non hanno, inoltre, trovato esecuzione sia per quanto riguarda gli aspetti penali sia per quelli civilistici. A partire da questo quadro giudiziario e politico nazionale, il saggio si interroga sulle forme di riparazione – economiche, ma anche culturali – ancora perseguibili sulla base dii esempi di 'giustizia di transizione' adottati in contesti europei ed extraeuropei nella seconda metà del XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
