Nella cultura politica europea del Novecento, il periodo tra le due guerre mondiali fu connotato anche dalla riscoperta del corporativismo come possibile soluzione per alcuni problemi cruciali della moderna società di massa: l’organizzazione sindacale dei lavoratori e la conflittualità di classe; lo sviluppo economico e la gestione tecnocratica del sistema produttivo; la sfiducia nella democrazia liberale e lo spettro della rivoluzione comunista. Fin dall’ascesa al potere di Mussolini, ambienti intellettuali e forze politiche di varia nazionalità ed eterogenea ispirazione ideologica iniziarono a guardare con attenzione al laboratorio corporativo fascista, che nella seconda metà degli anni Venti inaugurò un inedito sistema di rappresentanza degli interessi e di disciplina dei rapporti di lavoro. L’Italia fascista divenne così il luogo d’origine di un nuovo modello di corporativismo, destinato a influenzare sia il dibattito politico, giuridico ed economico, sia analoghi esperimenti legislativi messi in atto in altri regimi. Basato su un’ampia letteratura europea, il libro ricostruisce la circolazione transnazionale di questo modello, seguendone l’evoluzione e descrivendone gli esiti, al fine di collocare l’esperienza fascista in un quadro storico caratterizzato dalla generale tendenza a una crescente istituzionalizzazione dei rapporti tra economia, società e stato.

L’Europa corporativa. Una storia transnazionale tra le due guerre mondiali / Pasetti, Matteo. - STAMPA. - (2016), pp. 1-336.

L’Europa corporativa. Una storia transnazionale tra le due guerre mondiali

PASETTI, MATTEO
2016

Abstract

Nella cultura politica europea del Novecento, il periodo tra le due guerre mondiali fu connotato anche dalla riscoperta del corporativismo come possibile soluzione per alcuni problemi cruciali della moderna società di massa: l’organizzazione sindacale dei lavoratori e la conflittualità di classe; lo sviluppo economico e la gestione tecnocratica del sistema produttivo; la sfiducia nella democrazia liberale e lo spettro della rivoluzione comunista. Fin dall’ascesa al potere di Mussolini, ambienti intellettuali e forze politiche di varia nazionalità ed eterogenea ispirazione ideologica iniziarono a guardare con attenzione al laboratorio corporativo fascista, che nella seconda metà degli anni Venti inaugurò un inedito sistema di rappresentanza degli interessi e di disciplina dei rapporti di lavoro. L’Italia fascista divenne così il luogo d’origine di un nuovo modello di corporativismo, destinato a influenzare sia il dibattito politico, giuridico ed economico, sia analoghi esperimenti legislativi messi in atto in altri regimi. Basato su un’ampia letteratura europea, il libro ricostruisce la circolazione transnazionale di questo modello, seguendone l’evoluzione e descrivendone gli esiti, al fine di collocare l’esperienza fascista in un quadro storico caratterizzato dalla generale tendenza a una crescente istituzionalizzazione dei rapporti tra economia, società e stato.
2016
336
978-88-6923-140-7
L’Europa corporativa. Una storia transnazionale tra le due guerre mondiali / Pasetti, Matteo. - STAMPA. - (2016), pp. 1-336.
Pasetti, Matteo
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