Collective and public memory on the walls. School naming as a resource in history of education

What do school names tell education and school historians? What do they reveal? This essay analyses the school names engraved on the plates affixed to school buildings, important “spies” of a collective and public memory sedimented into school culture over time. Starting from a case study of the city of Bologna between the 19th and 20th centuries, investigated in the archives and press records, particular attention is focused on the reasons behind and changes in the choices of schools names. What emerges is how school names, written on the walls and in the epigraphs, are shown to be the signs and instruments of political pedagogy readily promoted by the ruling classes, throughout the many metamorphoses of civil government between the 19th and 20th centuries, penetrating into the folds of school culture of entire generations.

Cosa raccontano i nomi delle scuole allo storico della scuola e dell’educazione? Di cosa sono rivelatori? Nel contributo sono analizzati i nomi delle scuole posti sulle targhe dei muri degli edifici scolastici, quali ‘spie’ significative di una memoria collettiva e pubblica sedimentata nel corso del tempo e nella cultura scolastica. A partire dallo studio di caso della città di Bologna tra Otto e Novecento, indagata tramite fonti d’archivio e a stampa, si pone particolare attenzione sulle ragioni e sui cambiamenti delle scelte dei nomi delle scuole. Ne emerge come i nomi delle scuole, impressi sui muri e nelle epigrafi, rivelino di essere segni e strumenti di una pedagogia politica consapevolmente promossa dai ceti dirigenti, lungo le diverse metamorfosi della cittadinanza tra Ottocento e Novecento, penetrata nelle pieghe della cultura scolastica di intere generazioni.