L’articolo intende inserire il caso del Mezzogiorno continentale all’interno del filone di studi sulle procedure di identificazione personale, particolarmente ricco nella storiografia internazionale degli ultimi lustri. Il saggio ricostruisce l’introduzione di tecniche di classificazione analitica degli individui e di un nuovo tipo di documenti di viaggio nel Regno di Napoli all’epoca della dominazione napoleonica, seguendone gli sviluppi nel corso della Restaurazione fino alle soglie dell’unificazione italiana. In particolare, l’A. intende porre in evidenza come il dettato legislativo in materia dovette confrontarsi nel Mezzogiorno continentale con le pratiche sociali della popolazione e come l’istituzione deputata al controllo identificativo e documentario, ossia la polizia, con tali pratiche interagì costantemente, scegliendo spesso la via dell’adattamento e del compromesso. Lo stesso sviluppo di uno specifico organo burocratico detentore della funzione identificativa risultò peraltro particolarmente complesso, alla luce dei conflitti di attribuzione che sorsero con altri soggetti istituzionali, in primo luogo le autorità locali.

Identificare gli individui, controllarne il movimento. Il Mezzogiorno continentale tra l’età napoleonica e l’Unità, in “Società e Storia”, 142/2013, pp. 649-681

DI FIORE, LAURA
2013

Abstract

L’articolo intende inserire il caso del Mezzogiorno continentale all’interno del filone di studi sulle procedure di identificazione personale, particolarmente ricco nella storiografia internazionale degli ultimi lustri. Il saggio ricostruisce l’introduzione di tecniche di classificazione analitica degli individui e di un nuovo tipo di documenti di viaggio nel Regno di Napoli all’epoca della dominazione napoleonica, seguendone gli sviluppi nel corso della Restaurazione fino alle soglie dell’unificazione italiana. In particolare, l’A. intende porre in evidenza come il dettato legislativo in materia dovette confrontarsi nel Mezzogiorno continentale con le pratiche sociali della popolazione e come l’istituzione deputata al controllo identificativo e documentario, ossia la polizia, con tali pratiche interagì costantemente, scegliendo spesso la via dell’adattamento e del compromesso. Lo stesso sviluppo di uno specifico organo burocratico detentore della funzione identificativa risultò peraltro particolarmente complesso, alla luce dei conflitti di attribuzione che sorsero con altri soggetti istituzionali, in primo luogo le autorità locali.
2013
di fiore, Laura
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