Nelle storie della danza scritte a partire dal secondo Novecento, Filippo Taglioni viene di norma ricordato come un coreografo d’eccezione, in particolare grazie alla creazione di uno spettacolo fondante per lo stile e i contenuti del balletto romantico, La Sylphide (Paris, 1832). Tuttavia, alcuni degli sguardi critici che nel XIX secolo avevano tentato di storicizzare un passato allora prossimo avevano dichiarato, in modo più o meno esplicito, una minore statura dell’artista, la cui notorietà sarebbe stata piuttosto una conseguenza della straordinaria fama raggiunta dalla figlia, la divina ballerina Marie. Il saggio si sofferma proprio sulla relazione professionale tra padre e figlia e sul rispettivo ruuolo autoriale nel panorama della danza del XIX secolo.
Tra padre e figlia: Filippo e Maria Taglioni
CERVELLATI, ELENA
2016
Abstract
Nelle storie della danza scritte a partire dal secondo Novecento, Filippo Taglioni viene di norma ricordato come un coreografo d’eccezione, in particolare grazie alla creazione di uno spettacolo fondante per lo stile e i contenuti del balletto romantico, La Sylphide (Paris, 1832). Tuttavia, alcuni degli sguardi critici che nel XIX secolo avevano tentato di storicizzare un passato allora prossimo avevano dichiarato, in modo più o meno esplicito, una minore statura dell’artista, la cui notorietà sarebbe stata piuttosto una conseguenza della straordinaria fama raggiunta dalla figlia, la divina ballerina Marie. Il saggio si sofferma proprio sulla relazione professionale tra padre e figlia e sul rispettivo ruuolo autoriale nel panorama della danza del XIX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.