Il saggio esamina alcune significative emergenze del teatro in area emiliana fra XV° e XVIII° secolo. Il percorso parte dai festival di Ferrara e, passando attraverso la vivace vita teatrale bolognese, rivisita l'empiria teatrale dei Galli Bibiena. Fra gli esiti dello studio l'individuazione di specifiche dinamiche di radicamento e sviluppo che caratterizzano il teatro di quest'area geografica. L’Emilia è un contenitore di multiformi contesti teatrali, che sono sia produttivi che di transito e si possono complessivamente inquadrare all’interno di categorie culturali – il “teatro delle corti”, il “teatro giacobino” o “il teatro del risorgimento” –, geografiche – i teatri di Bologna, di Modena, di Parma... – oppure pragmatiche – il teatro dei dilettanti, quello delle compagnie e quello operistico –, ma non raggruppare sotto la dicitura di “teatro emiliano”, non essendo l’Emilia, per gli abitanti storici di tale territorio, né uno stato, né una patria ideale, né una stratificazione di tradizioni e memorie condivise, né una marca linguistica. In area emiliana, le manifestazioni teatrali, qualora sporgano da specifici contesti urbani, rientrano in ambiti dilatati e “liquidi”, che vengono definiti e descritti, ancor più che da inquadramenti geografici, dalle connessioni che li legano alle distinte tipologie delle comiche compagnie, dell’impresa operistica. Fra le une e le altre è però essenziale l'azione connettiva svolta dall'associazionismo dilettantesco; pratica tutt'altro che marginale o transitoria poiché evidenzia come, accanto alla magnifica attività delle corti, la vita delle collettività si strutturi attorno a nicchie sociali, che si convertono in organismi produttivi, controllano i teatri pubblici, conducono strategie culturali.
Emilia: strutture e nicchie sociali
GUCCINI, GERARDO
2016
Abstract
Il saggio esamina alcune significative emergenze del teatro in area emiliana fra XV° e XVIII° secolo. Il percorso parte dai festival di Ferrara e, passando attraverso la vivace vita teatrale bolognese, rivisita l'empiria teatrale dei Galli Bibiena. Fra gli esiti dello studio l'individuazione di specifiche dinamiche di radicamento e sviluppo che caratterizzano il teatro di quest'area geografica. L’Emilia è un contenitore di multiformi contesti teatrali, che sono sia produttivi che di transito e si possono complessivamente inquadrare all’interno di categorie culturali – il “teatro delle corti”, il “teatro giacobino” o “il teatro del risorgimento” –, geografiche – i teatri di Bologna, di Modena, di Parma... – oppure pragmatiche – il teatro dei dilettanti, quello delle compagnie e quello operistico –, ma non raggruppare sotto la dicitura di “teatro emiliano”, non essendo l’Emilia, per gli abitanti storici di tale territorio, né uno stato, né una patria ideale, né una stratificazione di tradizioni e memorie condivise, né una marca linguistica. In area emiliana, le manifestazioni teatrali, qualora sporgano da specifici contesti urbani, rientrano in ambiti dilatati e “liquidi”, che vengono definiti e descritti, ancor più che da inquadramenti geografici, dalle connessioni che li legano alle distinte tipologie delle comiche compagnie, dell’impresa operistica. Fra le une e le altre è però essenziale l'azione connettiva svolta dall'associazionismo dilettantesco; pratica tutt'altro che marginale o transitoria poiché evidenzia come, accanto alla magnifica attività delle corti, la vita delle collettività si strutturi attorno a nicchie sociali, che si convertono in organismi produttivi, controllano i teatri pubblici, conducono strategie culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.