Nel vasto mercato florovivaistico possiamo trovare un’infinità di piante dall’elevato valore estetico conferito dalla piacevolezza del fogliame (aralia, ligularia, catalpa, ecc.), dal fascino delle vivaci fioriture (maggiociondolo, ibisco, glicine, ecc.), spesso fragranti (gelsomino, lavanda, lillà, ecc.), dalla gradevolezza dei frutti, a volte anche commestibili (melograno, corbezzolo, melo cotogno, ecc.). Il “Pallone di Maggio” (Viburnum opulus) sembra racchiudere in sé queste qualità. Valido per ogni esigenza,… Può essere facilmente collocato in giardino per regalare macchie di colore in autunno, quando le grandi foglie, simili a quelle dell’acero campestre, virano alle tonalità rosso-marrone. I fiori bianco-crema formano infiorescenze ombrelliformi planari, anche se le varietà oggi disponibili sono di un bianco candido, da cui il nome “Palla di neve”. I frutti (drupe), piccole bacche lucide, rosse come il corallo, restano a lungo sulla pianta, dato che gli uccelli non se ne cibano. La disposizione di questo viburno in giardino può essere in file, a costituire siepi di sfondo, o come esemplare isolato capace di raggiungere un’altezza di ben 4 metri. con poche malattie,... Inoltre, è un’essenza assai rustica, che sopporta l’aria inquinata delle città e cresce senza problemi anche a temperature molto basse (fino a -30°C), in qualsiasi terreno abbastanza fertile, da acido a subalcalino, da compatto a poroso, oppure limoso. Tanto è vero che in campo vivaistico V. opulus è il portainnesto di specie o varietà di viburno di minor vigoria o meno tolleranti i suoli calcarei. Se la posizione non è però soleggiata o molto luminosa, tende a “filare”, formando rami esili e deboli, oltre che poco fioriferi. …………tranne una A parte Coleosporium viburni, che causa la “ruggine polverulenta” sulla pagina inferiore delle foglie, un suo particolare parassita è il virus AMV (Alfalfa mosaic virus) segnalato per la prima volta su questo viburno in Italia nel 1994 (in Europa nel 1971). A dire il vero, non si tratta di un “ospite” pericoloso, dato che la malattia coinvolge le foglie, mentre fioritura non viene pregiudicata. I sintomi sono facilmente riconoscibili: un’intensa clorosi delle nervature, una maculatura (“mosiaco”) seguita da anulature, lineature ed arabeschi anche di notevoli dimensioni. Sembra quasi di avere in giardino una “nuova” varietà, ma ricordiamo che si tratta pur sempre di un’infezione virale e che AMV è facilmente trasmesso dagli afidi in fase di alimentazione, per cui il consiglio del Virologo è quello di sostituire la pianta.

"Pallone di Maggio" dalle foglie decorate

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2017

Abstract

Nel vasto mercato florovivaistico possiamo trovare un’infinità di piante dall’elevato valore estetico conferito dalla piacevolezza del fogliame (aralia, ligularia, catalpa, ecc.), dal fascino delle vivaci fioriture (maggiociondolo, ibisco, glicine, ecc.), spesso fragranti (gelsomino, lavanda, lillà, ecc.), dalla gradevolezza dei frutti, a volte anche commestibili (melograno, corbezzolo, melo cotogno, ecc.). Il “Pallone di Maggio” (Viburnum opulus) sembra racchiudere in sé queste qualità. Valido per ogni esigenza,… Può essere facilmente collocato in giardino per regalare macchie di colore in autunno, quando le grandi foglie, simili a quelle dell’acero campestre, virano alle tonalità rosso-marrone. I fiori bianco-crema formano infiorescenze ombrelliformi planari, anche se le varietà oggi disponibili sono di un bianco candido, da cui il nome “Palla di neve”. I frutti (drupe), piccole bacche lucide, rosse come il corallo, restano a lungo sulla pianta, dato che gli uccelli non se ne cibano. La disposizione di questo viburno in giardino può essere in file, a costituire siepi di sfondo, o come esemplare isolato capace di raggiungere un’altezza di ben 4 metri. con poche malattie,... Inoltre, è un’essenza assai rustica, che sopporta l’aria inquinata delle città e cresce senza problemi anche a temperature molto basse (fino a -30°C), in qualsiasi terreno abbastanza fertile, da acido a subalcalino, da compatto a poroso, oppure limoso. Tanto è vero che in campo vivaistico V. opulus è il portainnesto di specie o varietà di viburno di minor vigoria o meno tolleranti i suoli calcarei. Se la posizione non è però soleggiata o molto luminosa, tende a “filare”, formando rami esili e deboli, oltre che poco fioriferi. …………tranne una A parte Coleosporium viburni, che causa la “ruggine polverulenta” sulla pagina inferiore delle foglie, un suo particolare parassita è il virus AMV (Alfalfa mosaic virus) segnalato per la prima volta su questo viburno in Italia nel 1994 (in Europa nel 1971). A dire il vero, non si tratta di un “ospite” pericoloso, dato che la malattia coinvolge le foglie, mentre fioritura non viene pregiudicata. I sintomi sono facilmente riconoscibili: un’intensa clorosi delle nervature, una maculatura (“mosiaco”) seguita da anulature, lineature ed arabeschi anche di notevoli dimensioni. Sembra quasi di avere in giardino una “nuova” varietà, ma ricordiamo che si tratta pur sempre di un’infezione virale e che AMV è facilmente trasmesso dagli afidi in fase di alimentazione, per cui il consiglio del Virologo è quello di sostituire la pianta.
2017
Bellardi, Maria Grazia
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