Ruote di uguale diametro, di cui l’anteriore sterzante; trazione a catena sull’asse posteriore; telaio a trapezio in tubi metallici. Su questi caposaldi si è consolidato l’assetto tecnico della bicicletta, che così in poco più di 30 anni, fra la metà e la fine del XIX secolo, da stravagante passatempo per atletici aristocratici eccentrici si è trasformata in un mezzo di trasporto di massa. (Herlihy 2004). Analizzato secondo un approccio moderno alla storia delle tecniche, (Bijker, Hughes and Pinch, 1987) il processo di diffusione di queste – e di altre – innovazioni rivela una dinamica molto più complessa rispetto all’evoluzione lineare guidata dall’efficacia, come teorizzata da gran parte della storiografia del ‘900. Letta in questa chiave, la storia della bicicletta offre qualche utile riferimento all’analisi delle traiettorie dell’innovazione, quindi anche a quella di enorme portata che potentemente sta investendo le società contemporanee, puntando a renderle low-carbon; a riorganizzare gli assetti insediativi e i processi produttivi per ridurre la pressione antropica sull’ecosistema; a sostituire la dottrina dell’incremento quantitativo a qualunque prezzo con processi economici e sociali meno dissipativi, più resilienti e perciò meno fragili, più durevoli e più sostenibili. Malgrado l’evidente differenza di scala e di contesto, la vicenda – ormai consolidata – dell’evoluzione della bicicletta – e quella -in pieno sviluppo – della Green Economy hanno in comune una cruciale componente di innovazione, e da qui più di un motivo per essere poste a confronto, cercando di ricavare dal successo della prima qualche indicazione utile a quello della seconda.

Prospettive della Green Economy per l’Architettura e la Città. La lezione della bicicletta / Prospects of the Green Economy for Architecture and the City. The lesson of the bicycle

ANTONINI, ERNESTO
2017

Abstract

Ruote di uguale diametro, di cui l’anteriore sterzante; trazione a catena sull’asse posteriore; telaio a trapezio in tubi metallici. Su questi caposaldi si è consolidato l’assetto tecnico della bicicletta, che così in poco più di 30 anni, fra la metà e la fine del XIX secolo, da stravagante passatempo per atletici aristocratici eccentrici si è trasformata in un mezzo di trasporto di massa. (Herlihy 2004). Analizzato secondo un approccio moderno alla storia delle tecniche, (Bijker, Hughes and Pinch, 1987) il processo di diffusione di queste – e di altre – innovazioni rivela una dinamica molto più complessa rispetto all’evoluzione lineare guidata dall’efficacia, come teorizzata da gran parte della storiografia del ‘900. Letta in questa chiave, la storia della bicicletta offre qualche utile riferimento all’analisi delle traiettorie dell’innovazione, quindi anche a quella di enorme portata che potentemente sta investendo le società contemporanee, puntando a renderle low-carbon; a riorganizzare gli assetti insediativi e i processi produttivi per ridurre la pressione antropica sull’ecosistema; a sostituire la dottrina dell’incremento quantitativo a qualunque prezzo con processi economici e sociali meno dissipativi, più resilienti e perciò meno fragili, più durevoli e più sostenibili. Malgrado l’evidente differenza di scala e di contesto, la vicenda – ormai consolidata – dell’evoluzione della bicicletta – e quella -in pieno sviluppo – della Green Economy hanno in comune una cruciale componente di innovazione, e da qui più di un motivo per essere poste a confronto, cercando di ricavare dal successo della prima qualche indicazione utile a quello della seconda.
2017
Architettura, città e territorio verso la green economy/Architecture, city, territory: towards a green economy
270
287
E.Antonini,
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/585020
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