L’articolo presenta un Ritratto d’uomo in armatura, appartenente a un collezionista e da tempo assente dall’attenzione degli studiosi, attribuendolo a Bartolomeo Passerotti. Si tratta di un’opera di notevoli dimensioni (cm 125 x 94), che nel 1934 fu attribuita da Giuseppe Fiocco a Paolo Veronese, ma più tardi prudentemente allontanata dal pittore veneto da Terisio Pignatti. Lo studio mostra come l’opera sia ascrivibile a Passerotti su base stilistica, anche grazie al confronto con altri ritratti di certa autografia del pittore bolognese, ne individua i tratti peculiari, e ricorda come già Federico Zeri negli appunti sul retro della foto conservata nella sua fototeca si fosse orientato verso questa lettura. Da ultimo esamina in breve l’iscrizione, che riporta il nome dell’effigiato (“Angelo Suriano”) e ne ricostruisce in breve la biografia.
Un ritratto di Bartolomeo Passerotti ritrovato
CAVICCHIOLI, SONIA
2016
Abstract
L’articolo presenta un Ritratto d’uomo in armatura, appartenente a un collezionista e da tempo assente dall’attenzione degli studiosi, attribuendolo a Bartolomeo Passerotti. Si tratta di un’opera di notevoli dimensioni (cm 125 x 94), che nel 1934 fu attribuita da Giuseppe Fiocco a Paolo Veronese, ma più tardi prudentemente allontanata dal pittore veneto da Terisio Pignatti. Lo studio mostra come l’opera sia ascrivibile a Passerotti su base stilistica, anche grazie al confronto con altri ritratti di certa autografia del pittore bolognese, ne individua i tratti peculiari, e ricorda come già Federico Zeri negli appunti sul retro della foto conservata nella sua fototeca si fosse orientato verso questa lettura. Da ultimo esamina in breve l’iscrizione, che riporta il nome dell’effigiato (“Angelo Suriano”) e ne ricostruisce in breve la biografia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.