Questo lavoro si focalizza principalmente sul binomio “padre” e “disaabilità di un figlio”, attraverso un’indagine, a carattere educativo, che è stata condotta negli anni 2012/2013-2014/2015. Una delle prospettive che questo lavoro tenta di delineare è quella che riguarda gli intrecci tra i modelli educativi generali (che potremmo provvisoriamente indicare in “assenza” di disabilità) e quelli specifici (ossia con la presenza di un figlio disabile), cogliendo le similitudini, piuttosto che le differenze, delle relazioni educative familiari. Per fare questo, è necessario riconoscere quelle che sono le specificità che possono caratterizzare le situazioni familiari di cui ci occupiamo in questo lavoro, inserendole in una linea di continuità con i temi dell’educare parentale. L’intento è quello di inserire la disabilità in una prospettiva di ordinarietà, non togliendole però quelle specificità che le sono proprie. Una seconda prospettiva – rintracciabile in questo lavoro – è quella di alleggerire le situazioni di disabilità (comprendendo, quindi, anche i genitori) da tutta quelle visioni un po’ stereotipate e obsolete che ruotano intorno alla disabilità: la ricerca ci restituisce, infatti, un’immagine di padri ordinari che – nonostante una situazione di partenza che potremmo definire in salita – non hanno rinunciato ad un’intenzionalità educativa nei confronti dei figli.
Padri e figli con disabilità. Incontri generativi, nuove alleanze
CINOTTI, ALESSIA
2016
Abstract
Questo lavoro si focalizza principalmente sul binomio “padre” e “disaabilità di un figlio”, attraverso un’indagine, a carattere educativo, che è stata condotta negli anni 2012/2013-2014/2015. Una delle prospettive che questo lavoro tenta di delineare è quella che riguarda gli intrecci tra i modelli educativi generali (che potremmo provvisoriamente indicare in “assenza” di disabilità) e quelli specifici (ossia con la presenza di un figlio disabile), cogliendo le similitudini, piuttosto che le differenze, delle relazioni educative familiari. Per fare questo, è necessario riconoscere quelle che sono le specificità che possono caratterizzare le situazioni familiari di cui ci occupiamo in questo lavoro, inserendole in una linea di continuità con i temi dell’educare parentale. L’intento è quello di inserire la disabilità in una prospettiva di ordinarietà, non togliendole però quelle specificità che le sono proprie. Una seconda prospettiva – rintracciabile in questo lavoro – è quella di alleggerire le situazioni di disabilità (comprendendo, quindi, anche i genitori) da tutta quelle visioni un po’ stereotipate e obsolete che ruotano intorno alla disabilità: la ricerca ci restituisce, infatti, un’immagine di padri ordinari che – nonostante una situazione di partenza che potremmo definire in salita – non hanno rinunciato ad un’intenzionalità educativa nei confronti dei figli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.