Nel I secolo a. C. Andronico di Rodi riunì, secondo un ordinamento tematico, le opere di Aristotele che vertevano intorno alle questioni “logiche” – probabilmente in origine appunti per le lezioni –, dando ad esse il nome di organon (strumento). Accanto a temi più strettamente analitici, riguardanti il sillogismo scientifico e i metodi della dimostrazione deduttiva, Aristotele si era occupato anche dei fondamenti linguistici e categoriali, delle proposizioni e dei principi metalogici, della struttura del ragionamento induttivo e analogico, dell’argomentazione dialettica. In queste Note, Melandri ricostruisce lo svolgimento della logica aristotelica cercando di far emergere quella che egli chiamava la «grammatica speculativa implicita» di tutto il pensiero occidentale e che, insieme alla logica stoica, definisce i confini entro cui si muovono anche le più recenti indagini ontologiche e fenomenologiche. Tale grammatica filosofica, infatti, nel tentativo di render conto dei «molteplici significati dell’essere», si muove attraverso il duplice registro della complementarità: intensione ed estensione, connotazione e denotazione, termine e proposizione, induzione e deduzione, trascendentale e categoriale, a cui corrispondono le relazioni metafisiche tra individuo e genere, materia e forma, potenza e atto.

Enzo Melandri, Alcune note in margine all'Organon aristotelico

GUIDETTI, LUCA
2017

Abstract

Nel I secolo a. C. Andronico di Rodi riunì, secondo un ordinamento tematico, le opere di Aristotele che vertevano intorno alle questioni “logiche” – probabilmente in origine appunti per le lezioni –, dando ad esse il nome di organon (strumento). Accanto a temi più strettamente analitici, riguardanti il sillogismo scientifico e i metodi della dimostrazione deduttiva, Aristotele si era occupato anche dei fondamenti linguistici e categoriali, delle proposizioni e dei principi metalogici, della struttura del ragionamento induttivo e analogico, dell’argomentazione dialettica. In queste Note, Melandri ricostruisce lo svolgimento della logica aristotelica cercando di far emergere quella che egli chiamava la «grammatica speculativa implicita» di tutto il pensiero occidentale e che, insieme alla logica stoica, definisce i confini entro cui si muovono anche le più recenti indagini ontologiche e fenomenologiche. Tale grammatica filosofica, infatti, nel tentativo di render conto dei «molteplici significati dell’essere», si muove attraverso il duplice registro della complementarità: intensione ed estensione, connotazione e denotazione, termine e proposizione, induzione e deduzione, trascendentale e categoriale, a cui corrispondono le relazioni metafisiche tra individuo e genere, materia e forma, potenza e atto.
2017
192
978-88-229-0018-0
Guidetti, Luca
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/575306
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact