Nella tarda primavera del 1824 Saverio Mercadante è a Vienna: reduce dai grandi successi tributati a Milano, Torino e Roma rispettivamente alle nuove opere "Il posto abbandonato, ossia Adele ed Emerico" (21 settembre 1822), "Didone abbandonata" (18 gennaio 1823) e "Gli amici di Siracusa" (7 febbraio 1824), il compositore è scritturato dall’impresario Domenico Barbaja per le scene del Teatro imperiale di porta Carinzia. L’esordio viennese avviene all’insegna del titolo mercadantiano al tempo più celebrato, ossia "Elisa e Claudio", andato in scena il 10 luglio 1824; come riferisce Francesco Florimo, compagno di studi e intimo amico di Mercadante, l’opera «piacque sino al fanatismo». Durante i cinque mesi successivi il musicista compone e allestisce tre nuove opere: "Doralice", su libretto tratto dal poema "Les troubadours", in scena il 18 settembre; e, su libretto di Calisto Bassi, "Le nozze di Telemaco ed Antiope" (allestito in occasione dei festeggiamenti per le nozze dell’arciduca Francesco Carlo d’Asburgo-Lorena e della principessa Sofia di Baviera, presenti alla “prima”) e "Il podestà di Burgos, ossia Il signore del villaggio", rappresentati rispettivamente il 5 e il 20 novembre di quell’anno.Nei mesi trascorsi sulle rive del Danubio, Mercadante ha forse occasione d’incontrare nuovamente Ludwig van Beethoven, la conoscenza del quale risaliva plausibilmente alla “prima” scaligera di "Elisa e Claudio", avvenuta tre anni addietro; inoltre il compositore coadiuva Barbaja nel predisporre l’allestimento di altre opere (è il caso della (travagliata) partitura di "Emilia di Liverpool" per la quale Gaetano Donizetti, non potendosi occupare di persona degli opportuni adattamenti in vista della rappresentazione viennese, si avvalse della collaborazione del collega; ma Mercadante ha anche agio di porre mano a una nuova composizione destinata alla camera: "Virginia", una cantata per soprano e pianoforte.

S. Mercadante, "Virginia". Cantata per Soprano e pianoforte

PASQUINI, ELISABETTA
2016

Abstract

Nella tarda primavera del 1824 Saverio Mercadante è a Vienna: reduce dai grandi successi tributati a Milano, Torino e Roma rispettivamente alle nuove opere "Il posto abbandonato, ossia Adele ed Emerico" (21 settembre 1822), "Didone abbandonata" (18 gennaio 1823) e "Gli amici di Siracusa" (7 febbraio 1824), il compositore è scritturato dall’impresario Domenico Barbaja per le scene del Teatro imperiale di porta Carinzia. L’esordio viennese avviene all’insegna del titolo mercadantiano al tempo più celebrato, ossia "Elisa e Claudio", andato in scena il 10 luglio 1824; come riferisce Francesco Florimo, compagno di studi e intimo amico di Mercadante, l’opera «piacque sino al fanatismo». Durante i cinque mesi successivi il musicista compone e allestisce tre nuove opere: "Doralice", su libretto tratto dal poema "Les troubadours", in scena il 18 settembre; e, su libretto di Calisto Bassi, "Le nozze di Telemaco ed Antiope" (allestito in occasione dei festeggiamenti per le nozze dell’arciduca Francesco Carlo d’Asburgo-Lorena e della principessa Sofia di Baviera, presenti alla “prima”) e "Il podestà di Burgos, ossia Il signore del villaggio", rappresentati rispettivamente il 5 e il 20 novembre di quell’anno.Nei mesi trascorsi sulle rive del Danubio, Mercadante ha forse occasione d’incontrare nuovamente Ludwig van Beethoven, la conoscenza del quale risaliva plausibilmente alla “prima” scaligera di "Elisa e Claudio", avvenuta tre anni addietro; inoltre il compositore coadiuva Barbaja nel predisporre l’allestimento di altre opere (è il caso della (travagliata) partitura di "Emilia di Liverpool" per la quale Gaetano Donizetti, non potendosi occupare di persona degli opportuni adattamenti in vista della rappresentazione viennese, si avvalse della collaborazione del collega; ma Mercadante ha anche agio di porre mano a una nuova composizione destinata alla camera: "Virginia", una cantata per soprano e pianoforte.
2016
43
Pasquini, E.
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