L’autobiografia di Refa'el Immanu’el Chay Ricchi, cabbalista itinerante

Il contributo esamina l'autobiografia composta dal rabbino cabbalista Refa'el Immanu'el Chay Ricchi (1698-1743), nonché una serie di testimonianze familiari e agiografiche nel tentativo di ricostruirne il profilo biografico e la vasta produzione letteraria nonché il profondo influsso che egli ha esercitato sulla cultura ebraica nei secoli seguenti la sua morte violenta, avvenuta per mano di un drappello di ussari nel 1743, proprio mentre era in corso la pubblicazione del suo opus magnum, il commento ai Salmi intitolato Chaze Tzion (Livrono 1742-43). In particolare alcuni sogni del rabbino, ritenuti profetici e riferiti dal figlio in un commosso documento pubblicato in appendice al Commento ai Salmi, vengono interpretati alla luce della dottrina della trasmigrazione delle anime (gilgul), uno dei caposaldi della qabbalah luriana e al centro della speculazione del Ricchi.