Il saggio analizza il dibattito avvenuto negli anni Sessanta sul mensile "Monti e Boschi", la rivista del Touring Club Italiano dedicata ai temi della gestione del territorio. Attraverso lo studio di tutti i numeri che comparvero lungo il decennio si è ricostruita l'evoluzione della sensibilità degli studiosi e degli 'addetti ai lavori' che affrontarono con i loro scritti il tema del rapporto tra la natura e la nuova società, industriale e consumistica, che si andava affermando in Italia, e che aveva pesanti ricadute sul rapporto uomo/ambiente, sebbene ancora non evidenti al grande pubblico, almeno fino al traumatico alluvione del 1966. Dallo stile compassato dei primi anni del decennio alle via via sempre più numerose e preoccupate denunce dei danni che il nuovo modello economico stava infliggendo all'ambiente nazionale di fine secolo, "Monti e Boschi" fu una voce che, seppe interpretare il mutamento che era avvenuto nell'Italia dell'epoca, e che si adoperò - attraverso il cenacolo dei suoi studiosi - per far avanzare un nuovo atteggiamento nei confronti della natura, mettendo in guardia contro l'idea di un progresso economico senza limiti e propugnando invece il concetto, inedito in Italia, di "sviluppo sostenibile", l'unico che avrebbe potuto salvare il Paese dagli incombenti problemi legati alla gestione delle risorse, alla limitazione dei danni prodotti dall'inquinamento, alla sicurezza del territorio nazionale e al riequlibrio tra aree investite dal benessere e aree depresse.

La voce dei monti. La rivista "Monti e Boschi" e il dibattito su natura e territorio negli anni Sessanta / Alberto, Malfitano. - STAMPA. - (2016), pp. 75-92.

La voce dei monti. La rivista "Monti e Boschi" e il dibattito su natura e territorio negli anni Sessanta

MALFITANO, ALBERTO
2016

Abstract

Il saggio analizza il dibattito avvenuto negli anni Sessanta sul mensile "Monti e Boschi", la rivista del Touring Club Italiano dedicata ai temi della gestione del territorio. Attraverso lo studio di tutti i numeri che comparvero lungo il decennio si è ricostruita l'evoluzione della sensibilità degli studiosi e degli 'addetti ai lavori' che affrontarono con i loro scritti il tema del rapporto tra la natura e la nuova società, industriale e consumistica, che si andava affermando in Italia, e che aveva pesanti ricadute sul rapporto uomo/ambiente, sebbene ancora non evidenti al grande pubblico, almeno fino al traumatico alluvione del 1966. Dallo stile compassato dei primi anni del decennio alle via via sempre più numerose e preoccupate denunce dei danni che il nuovo modello economico stava infliggendo all'ambiente nazionale di fine secolo, "Monti e Boschi" fu una voce che, seppe interpretare il mutamento che era avvenuto nell'Italia dell'epoca, e che si adoperò - attraverso il cenacolo dei suoi studiosi - per far avanzare un nuovo atteggiamento nei confronti della natura, mettendo in guardia contro l'idea di un progresso economico senza limiti e propugnando invece il concetto, inedito in Italia, di "sviluppo sostenibile", l'unico che avrebbe potuto salvare il Paese dagli incombenti problemi legati alla gestione delle risorse, alla limitazione dei danni prodotti dall'inquinamento, alla sicurezza del territorio nazionale e al riequlibrio tra aree investite dal benessere e aree depresse.
2016
Tutela, sicurezza e governo del territorio in Italia negli anni del centro-sinistra
75
92
La voce dei monti. La rivista "Monti e Boschi" e il dibattito su natura e territorio negli anni Sessanta / Alberto, Malfitano. - STAMPA. - (2016), pp. 75-92.
Alberto, Malfitano
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