Non esiste più, a partire dalla fine degli anni Novanta del Novecento, soltanto il tipo della cantina vinicola, con la vendita e conservazione del vino, affidato alle uniche regole termiche e igrometriche dei locali, al dispositivo della lavorazione dell’uva e della fermentazione del vino, alle consuetudini edili ed economiche per delle risposte immediate e logiche alla sua costruzione. Ogni “tipo” perde autorità formale e identità storica dopo la crisi del Post-Modern, per rinascere trasfigurato nella sua sostanza espressiva, in sembianze inedite, imponendosi, nel caso delle cantine vinicole, quali nuove forme di arte immerse nei paesaggi delle campagne, dagli Stati Uniti all’Europa. Così quella che era una nuova costruzione, sovente anonima, annessa alle proprietà storiche, ora diventa il pretesto per la creazione di un’opera eccezionale, che diviene quasi l’etichetta visibile nel paesaggio agreste di un produttore di vino. Nasce un genere di opera d’autore, dalla serie limitata, e di cui vengono incaricati gli studi professionali più in vista, in modo da garantire non solo una costruzione funzionale, ma anche una architettura in grado di diventare lei stessa oggetto di pellegrinaggio di un turismo agricolo ed enologico
Cantine vinicole d’autore, dalle finzioni del Post-Modern all’essenzialità della costruzione economica / Rosellini, Anna. - STAMPA. - (2017), pp. 67-90. (Intervento presentato al convegno Le Arti e il Cibo. Modalità ed esempi di un rapporto. Encore tenutosi a Dipartimento delle Arti, Università di Bologna nel 25-26 gennaio 2016).
Cantine vinicole d’autore, dalle finzioni del Post-Modern all’essenzialità della costruzione economica
ROSELLINI, ANNA
2017
Abstract
Non esiste più, a partire dalla fine degli anni Novanta del Novecento, soltanto il tipo della cantina vinicola, con la vendita e conservazione del vino, affidato alle uniche regole termiche e igrometriche dei locali, al dispositivo della lavorazione dell’uva e della fermentazione del vino, alle consuetudini edili ed economiche per delle risposte immediate e logiche alla sua costruzione. Ogni “tipo” perde autorità formale e identità storica dopo la crisi del Post-Modern, per rinascere trasfigurato nella sua sostanza espressiva, in sembianze inedite, imponendosi, nel caso delle cantine vinicole, quali nuove forme di arte immerse nei paesaggi delle campagne, dagli Stati Uniti all’Europa. Così quella che era una nuova costruzione, sovente anonima, annessa alle proprietà storiche, ora diventa il pretesto per la creazione di un’opera eccezionale, che diviene quasi l’etichetta visibile nel paesaggio agreste di un produttore di vino. Nasce un genere di opera d’autore, dalla serie limitata, e di cui vengono incaricati gli studi professionali più in vista, in modo da garantire non solo una costruzione funzionale, ma anche una architettura in grado di diventare lei stessa oggetto di pellegrinaggio di un turismo agricolo ed enologicoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.