Nel 2014 ha preso avvio il progetto biennale del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, sul tema della Gerusalemme Liberata, che è stata al centro della quarta edizione del progetto Stanze di Teatro in Carcere. L’attività, coordinata dal consulente scientifico Cristina Valenti, ha coinvolto sette istituti penali della regione: la Casa di reclusione di Castelfranco e la Casa circondariale di Modena con il Teatro dei Venti, la Casa circondariale di Ferrara con il Teatro Nucleo, la Casa circondariale di Bologna con il Teatro del Pratello, gli Istituti penitenziari di Reggio Emilia con la cooperativa Giolli, la Casa circondariale di Forlì con l’associazione Con…tatto, gli Istituti penitenziari di Parma con la cooperativa Le Mani Parlanti Il poema di Torquato Tasso ha rappresentato un terreno di riflessione comune, per un dialogo a distanza che ha dato luogo a un vero e proprio cantiere di lavoro, con otto prove aperte, a partire da giugno 2014, che hanno messo al centro l’importanza dell’esperienza teatrale intesa come processo creativo, e hanno consentito incontri e incroci di sguardi di sguardi fra pratiche, metodi, contesti. Oltre agli scambi reciproci di visite da parte dei registi del Coordinamento, le aperture hanno coinvolto classi di studenti, che hanno interagito attivamente a partire dalla materia del poema classico: dal Liceo Laura Bassi di Bologna al Liceo Ariosto di Ferrara, dall’Istituto Tecnico Spallanzani di Castelfranco Emilia al Liceo Classico Monti di Cesena. Il cantiere teatrale sulla Gerusalemme, che prevede un progetto di documentazione video e un percorso di approfondimento critico affidati rispettivamente a Daniele Stefano Orro e a Massimo Marino, ha evidenziato approcci diversi. Alla Dozza di Bologna Paolo Billi ha affrontato la struttura metrica delle ottave affidandone ai partecipanti la lettura (“rappata” o cantata secondo la tradizione dei “Maggi”) e anche la riscrittura ex novo, a partire dai tre temi cardine dell’opera: gli amori contrastati, le grandi battaglie, la magia. A Ferrara, Horacio Czertok e Andrea Amaducci hanno scelto di lavorare sul combattimento di Tancredi e Clorinda individuandovi l’essenza della tragedia, per riflettere, con gli attori per lo più stranieri, sulle ragioni antiche e attuali dei conflitti. Attori di diverse culture e provenienze anche a Forlì, dove Sabina Spazzoli è partita dagli interrogativi posti dal poema per rileggere la storia delle guerre da Troia alla Prima Crociata e fino ai giorni nostri. I riferimenti all’oggi si sono rivelati centrali anche nel lavoro di Roberto Mazzini con gli attori detenuti e semiliberi di Reggio Emilia, che hanno scelto tre canti del poema per lavorare sui temi della guerra, della morte, della lotta, concentrandosi sulla dicotomia buoni/cattivi. A Castelfranco Emilia e a Modena gli attori detenuti e internati guidati da Stefano Tè si sono dedicati alla battaglia tra Angeli e Demoni, tra Cristiani e Musulmani per penetrare l’intreccio di conflitti e motivi epici che dall’immaginario del Tasso conduce a vicende contemporanee. Infine Corrado Vecchi ha affidato alle “mani parlanti” degli attori detenuti di Parma la rilettura del poema con il linguaggio e l’artigianato dei pupazzi. Un complesso ventaglio di esperienze, che si muovono fra dimensione artistica e valenza educativa e che troveranno un momento di compimento nei sei spettacoli presentati a giugno 2015, in conclusione del biennio di attività.

STANZE DI TEATRO IN CARCERE 2014. IV edizione / Valenti, Cristina. - (2014).

STANZE DI TEATRO IN CARCERE 2014. IV edizione.

VALENTI, CRISTINA
2014

Abstract

Nel 2014 ha preso avvio il progetto biennale del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, sul tema della Gerusalemme Liberata, che è stata al centro della quarta edizione del progetto Stanze di Teatro in Carcere. L’attività, coordinata dal consulente scientifico Cristina Valenti, ha coinvolto sette istituti penali della regione: la Casa di reclusione di Castelfranco e la Casa circondariale di Modena con il Teatro dei Venti, la Casa circondariale di Ferrara con il Teatro Nucleo, la Casa circondariale di Bologna con il Teatro del Pratello, gli Istituti penitenziari di Reggio Emilia con la cooperativa Giolli, la Casa circondariale di Forlì con l’associazione Con…tatto, gli Istituti penitenziari di Parma con la cooperativa Le Mani Parlanti Il poema di Torquato Tasso ha rappresentato un terreno di riflessione comune, per un dialogo a distanza che ha dato luogo a un vero e proprio cantiere di lavoro, con otto prove aperte, a partire da giugno 2014, che hanno messo al centro l’importanza dell’esperienza teatrale intesa come processo creativo, e hanno consentito incontri e incroci di sguardi di sguardi fra pratiche, metodi, contesti. Oltre agli scambi reciproci di visite da parte dei registi del Coordinamento, le aperture hanno coinvolto classi di studenti, che hanno interagito attivamente a partire dalla materia del poema classico: dal Liceo Laura Bassi di Bologna al Liceo Ariosto di Ferrara, dall’Istituto Tecnico Spallanzani di Castelfranco Emilia al Liceo Classico Monti di Cesena. Il cantiere teatrale sulla Gerusalemme, che prevede un progetto di documentazione video e un percorso di approfondimento critico affidati rispettivamente a Daniele Stefano Orro e a Massimo Marino, ha evidenziato approcci diversi. Alla Dozza di Bologna Paolo Billi ha affrontato la struttura metrica delle ottave affidandone ai partecipanti la lettura (“rappata” o cantata secondo la tradizione dei “Maggi”) e anche la riscrittura ex novo, a partire dai tre temi cardine dell’opera: gli amori contrastati, le grandi battaglie, la magia. A Ferrara, Horacio Czertok e Andrea Amaducci hanno scelto di lavorare sul combattimento di Tancredi e Clorinda individuandovi l’essenza della tragedia, per riflettere, con gli attori per lo più stranieri, sulle ragioni antiche e attuali dei conflitti. Attori di diverse culture e provenienze anche a Forlì, dove Sabina Spazzoli è partita dagli interrogativi posti dal poema per rileggere la storia delle guerre da Troia alla Prima Crociata e fino ai giorni nostri. I riferimenti all’oggi si sono rivelati centrali anche nel lavoro di Roberto Mazzini con gli attori detenuti e semiliberi di Reggio Emilia, che hanno scelto tre canti del poema per lavorare sui temi della guerra, della morte, della lotta, concentrandosi sulla dicotomia buoni/cattivi. A Castelfranco Emilia e a Modena gli attori detenuti e internati guidati da Stefano Tè si sono dedicati alla battaglia tra Angeli e Demoni, tra Cristiani e Musulmani per penetrare l’intreccio di conflitti e motivi epici che dall’immaginario del Tasso conduce a vicende contemporanee. Infine Corrado Vecchi ha affidato alle “mani parlanti” degli attori detenuti di Parma la rilettura del poema con il linguaggio e l’artigianato dei pupazzi. Un complesso ventaglio di esperienze, che si muovono fra dimensione artistica e valenza educativa e che troveranno un momento di compimento nei sei spettacoli presentati a giugno 2015, in conclusione del biennio di attività.
2014
STANZE DI TEATRO IN CARCERE 2014. IV edizione / Valenti, Cristina. - (2014).
Valenti, Cristina
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/556334
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