L’incremento tendenziale della popolazione mondiale unitamente all’aumento dei consumi pro capite comporterà un incremento della domanda alimentare che l’attuale sistema agricolo mondiale ad oggi non è in grado di supportare. La sicurezza alimentare dell’umanità potrà di conseguenza essere garantita in termini prospettici solo attraverso un consistente incremento delle produzioni agricole, ma questo, se seguisse gli attuali orientamenti produttivi, avrebbe ripercussioni così negative sulla biodiversità e sugli equilibri ambientali da mettere a rischio non solo la sopravvivenza del genere umano, ma quella dell’intero ecosistema planetario. La sicurezza alimentare è una questione globale, al pari del cambiamento climatico – a cui, come si è visto, è intimamente collegata – , ed è a livello globale che deve essere affrontata, coordinando strategie e investimenti. Invece, alcuni Paesi, complice la “disattenzione” della Comunità internazionale, pensano di fronteggiare l’emergenza alimentare appropriandosi dell’altrui capacità produttiva, come accade con il land grabbing – nuova forma di colonialismo economico che interessa prevalentemente il continente africano, ma tende ormai a diffondersi anche in America latina e in Asia – e sfruttandone oltre i limiti ecologici il territorio. E sono propri i comportamenti predatori attuati da questi Paesi a farci capire quanto la situazione sia drammatica e quanto pressante sia l’esigenza di sollecitare la Comunità internazionale in merito all’adozione di un piano strategico globale per la gestione della risorse alimentari. Un piano volto ad assicurare uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura mondiale, capace di far fronte agli incrementi della domanda alimentare, preservando nel contempo la biodiversità e l’ecosistema planetario e, nondimeno, assicurando una più equa ripartizione delle risorse in ossequio al principio dell’equità intragenerazionale che non è solo a fondamento dello sviluppo sostenibile, ma anche della pace nel mondo.

Biodiversità e sicurezza alimentare

POLLICE, FABIO;ALBANESE, VALENTINA ERMINIA
2015

Abstract

L’incremento tendenziale della popolazione mondiale unitamente all’aumento dei consumi pro capite comporterà un incremento della domanda alimentare che l’attuale sistema agricolo mondiale ad oggi non è in grado di supportare. La sicurezza alimentare dell’umanità potrà di conseguenza essere garantita in termini prospettici solo attraverso un consistente incremento delle produzioni agricole, ma questo, se seguisse gli attuali orientamenti produttivi, avrebbe ripercussioni così negative sulla biodiversità e sugli equilibri ambientali da mettere a rischio non solo la sopravvivenza del genere umano, ma quella dell’intero ecosistema planetario. La sicurezza alimentare è una questione globale, al pari del cambiamento climatico – a cui, come si è visto, è intimamente collegata – , ed è a livello globale che deve essere affrontata, coordinando strategie e investimenti. Invece, alcuni Paesi, complice la “disattenzione” della Comunità internazionale, pensano di fronteggiare l’emergenza alimentare appropriandosi dell’altrui capacità produttiva, come accade con il land grabbing – nuova forma di colonialismo economico che interessa prevalentemente il continente africano, ma tende ormai a diffondersi anche in America latina e in Asia – e sfruttandone oltre i limiti ecologici il territorio. E sono propri i comportamenti predatori attuati da questi Paesi a farci capire quanto la situazione sia drammatica e quanto pressante sia l’esigenza di sollecitare la Comunità internazionale in merito all’adozione di un piano strategico globale per la gestione della risorse alimentari. Un piano volto ad assicurare uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura mondiale, capace di far fronte agli incrementi della domanda alimentare, preservando nel contempo la biodiversità e l’ecosistema planetario e, nondimeno, assicurando una più equa ripartizione delle risorse in ossequio al principio dell’equità intragenerazionale che non è solo a fondamento dello sviluppo sostenibile, ma anche della pace nel mondo.
2015
Pollice, F.; Albanese, V.
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