Le notizie certe della vita di Clara Petacci sono poco numerose, mentre i mass media (con quel prevalente sguardo maschile colmo di ammirazione per la donna che si fa uccidere con il suo uomo) si sono impadroniti di lei per il suo legame con Benito Mussolini e, principalmente, per il suo averne condiviso la morte il 28 aprile 1945, nonché l’esposizione a piazzale Loreto a Milano il giorno successivo. La sua storia si intreccia, senza ombra di dubbio, con quella di Mussolini ma in forme più complesse rispetto alle immagini trasmesseci. Grazie alla possibilità di consultare ora le sue carte e ad alcuni libri che dal 2009 ne hanno cominciato a dar conto, siamo ora in grado di chiarire – pur in presenza di questioni che restano ancora irrisolte – aspetti della sua personalità e della relazione con il duce che finora non erano emersi o erano stati incompresi. Prima di tutto la sua intraprendenza, la determinazione e l’abilità a farsi notare da lui, a farsi ricevere e, infine, a farsi amare e a diventargli quasi indispensabile. Tra loro si instaurò una profonda intimità e Clara divenne depositaria di confidenze relative a uomini e cose del regime rispetto ai quali cominciò a dare i suoi pareri e consigli. Pareri e consigli non completamente o, comunque, non sempre sottovalutati da Mussolini. Diventa pertanto riduttivo vedere Clara Petacci solo come l’amante del duce. Ella mostrò una indubbia personalità. E anche politicamente ebbe le proprie convinzioni: dai suoi consigli e dalle sue osservazioni si rivela, per esempio, oltre che ardentemente fascista e mussoliniana, partecipe dell’ala dura e radicale del fascismo anche per quanto concerne l’alleanza con la Germania nazista.

Petacci, Clara (Claretta)

GAGLIANI, DIANELLA
2015

Abstract

Le notizie certe della vita di Clara Petacci sono poco numerose, mentre i mass media (con quel prevalente sguardo maschile colmo di ammirazione per la donna che si fa uccidere con il suo uomo) si sono impadroniti di lei per il suo legame con Benito Mussolini e, principalmente, per il suo averne condiviso la morte il 28 aprile 1945, nonché l’esposizione a piazzale Loreto a Milano il giorno successivo. La sua storia si intreccia, senza ombra di dubbio, con quella di Mussolini ma in forme più complesse rispetto alle immagini trasmesseci. Grazie alla possibilità di consultare ora le sue carte e ad alcuni libri che dal 2009 ne hanno cominciato a dar conto, siamo ora in grado di chiarire – pur in presenza di questioni che restano ancora irrisolte – aspetti della sua personalità e della relazione con il duce che finora non erano emersi o erano stati incompresi. Prima di tutto la sua intraprendenza, la determinazione e l’abilità a farsi notare da lui, a farsi ricevere e, infine, a farsi amare e a diventargli quasi indispensabile. Tra loro si instaurò una profonda intimità e Clara divenne depositaria di confidenze relative a uomini e cose del regime rispetto ai quali cominciò a dare i suoi pareri e consigli. Pareri e consigli non completamente o, comunque, non sempre sottovalutati da Mussolini. Diventa pertanto riduttivo vedere Clara Petacci solo come l’amante del duce. Ella mostrò una indubbia personalità. E anche politicamente ebbe le proprie convinzioni: dai suoi consigli e dalle sue osservazioni si rivela, per esempio, oltre che ardentemente fascista e mussoliniana, partecipe dell’ala dura e radicale del fascismo anche per quanto concerne l’alleanza con la Germania nazista.
2015
Dizionario biografico degli italiani, volume 82
644
648
Gagliani, Dianella
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