La fotografia e l’esperienza dell’alta quota. I grandi alpinisti e i grandi fotografi. Da Vittorio Sella a Guido Rey, da Cesare Giulio a Henry Bradford Washburn, quello di Maria Andorno è un passionato studio che si snoda ripercorrendo le avventure di personaggi che appartengono alle vicende della fotografia, dalle origini alle due Guerre Mondiali, accomunati da questa duplice, portentosa passione: quella per il nuovo mezzo tecnologico di massa e quello per la montagna. Con un lavoro meticoloso di spoglio di biografie, storie e immagini d’archivio, anche grazie al materiale messo a disposizione dal Centro di Documentazione del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino, Maria Andorno recupera figure di fotografi alpinisti le cui vicende, pur non essendo alcune tra le più conosciute della storia della fotografia, si rivelano assai capaci di divenire emblemi della concettualità fotografica. Seppur caratterizzata da un aspetto particolare, specialistico e per iniziati, la passione per la montagna è infatti anche la passione per un viaggio. Un viaggio come una delle esperienze più efficaci per raccontare l’esigenza psicologica che appartiene da sempre all’uomo, con il suo carattere fortissimo di impresa fisica, percettiva e al contempo mentale, del confronto con la Natura, con l’Assoluto, con l’Infinito. Ma la fotografia non è solo lo strumento che documenta e memorizza questa impresa, ne è l’acceleratore mediale, l’innesco estetico. E questo, mirabilmente, già con le scalate coraggiose di questi fotografi alpinisti tra fine Ottocento e primi del Novecento.

Introduzione a "Alpinismo e fotografia"

MUZZARELLI, FEDERICA
2014

Abstract

La fotografia e l’esperienza dell’alta quota. I grandi alpinisti e i grandi fotografi. Da Vittorio Sella a Guido Rey, da Cesare Giulio a Henry Bradford Washburn, quello di Maria Andorno è un passionato studio che si snoda ripercorrendo le avventure di personaggi che appartengono alle vicende della fotografia, dalle origini alle due Guerre Mondiali, accomunati da questa duplice, portentosa passione: quella per il nuovo mezzo tecnologico di massa e quello per la montagna. Con un lavoro meticoloso di spoglio di biografie, storie e immagini d’archivio, anche grazie al materiale messo a disposizione dal Centro di Documentazione del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino, Maria Andorno recupera figure di fotografi alpinisti le cui vicende, pur non essendo alcune tra le più conosciute della storia della fotografia, si rivelano assai capaci di divenire emblemi della concettualità fotografica. Seppur caratterizzata da un aspetto particolare, specialistico e per iniziati, la passione per la montagna è infatti anche la passione per un viaggio. Un viaggio come una delle esperienze più efficaci per raccontare l’esigenza psicologica che appartiene da sempre all’uomo, con il suo carattere fortissimo di impresa fisica, percettiva e al contempo mentale, del confronto con la Natura, con l’Assoluto, con l’Infinito. Ma la fotografia non è solo lo strumento che documenta e memorizza questa impresa, ne è l’acceleratore mediale, l’innesco estetico. E questo, mirabilmente, già con le scalate coraggiose di questi fotografi alpinisti tra fine Ottocento e primi del Novecento.
2014
F. Muzzarelli
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