L’aralia (Fatsia japonica) è fra le piante verdi ornamentali più facili da coltivare, sia in casa che all’aperto: non necessita di particolari cure e riesce a sopravvivere anche a bassissime temperature, fin quasi al gelo. Richiede però substrati fertili e freschi ed una posizione a mezz’ombra o con luce diffusa, pur amando anche il pieno sole. L’aralia ha tanti pregi, ma un grande difetto: è spesso soggetta all’attacco di parassiti, fra cui batteri, virus e funghi e cui si aggiungono, soprattutto sulle piante coltivate in terra all’aperto, cocciniglie, lumache, acari ed insetti vari. Fra le malattie fungine, la più pericolosa, in quanto causa di avvizzimento dell’intero organismo, è il marciume al colletto ed alle radici dovuto a funghi del genere Phythophtora spp. Marciumi ed avvizzimenti Diverse specie di Phythophtora sono causa in tutto il mondo di gravi malattie su specie ornamentali arboree ed arbustive, fra cui P. ramorum ritenuto responsabile della moria di migliaia di querce verificatasi nel 2001 sulle coste statunitensi di California ed Oregon e recentemente segnalato in vari Paesi europei, fra cui l’Italia, su rododendro, viburno e camelia. Per quanto riguarda l’aralia, gli attacchi da Phythophtora spp. causano i primi sintomi a livello dei tessuti radicali con disfacimento degli stessi. I danni maggiormente visibili sono però a carico della parte epigea: ingiallimento della chioma seguìto da appassimento od avvizzimento più o meno rapido della pianta. Particolarmente gravi sono gli imbrunimenti e le necrosi su alcuni rami, che appaiono completamente avvizziti, e sulle foglie che assumono una colorazione nero intensa. Tutto ciò si verifica quando l’apparato radicale viene interessato anche solo in parte. In questo caso, le piante, pur sopravvivendo, mostrano uno sviluppo stentato. Gli attacchi da Phytophtora sono favoriti dall’elevata umidità ambientale e dai ristagni idrici. La lotta contro questa malattia si basa sulla distruzione immediata delle piante colpite che vanno estirpate e bruciate (eliminando con cura anche il pane di terra che circonda le radici); può risultare utile disinfettare il terreno con fenilammidi, dimetoform o propamocarb (non classificato). Quest’ultimo, in particolare, è un fungicida sistemico che, assorbito dalle radici, agisce contro numerosi patogeni fungini. Per la preparazione del terriccio che “rimpiazzi” quello eliminato, utilizzate il propamocarb alla dose di 300 ml/20 litri di acqua in un m3 di terriccio.

L'aralia avvizzisce / M.G. Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 230:(2008), pp. 183-183.

L'aralia avvizzisce

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2008

Abstract

L’aralia (Fatsia japonica) è fra le piante verdi ornamentali più facili da coltivare, sia in casa che all’aperto: non necessita di particolari cure e riesce a sopravvivere anche a bassissime temperature, fin quasi al gelo. Richiede però substrati fertili e freschi ed una posizione a mezz’ombra o con luce diffusa, pur amando anche il pieno sole. L’aralia ha tanti pregi, ma un grande difetto: è spesso soggetta all’attacco di parassiti, fra cui batteri, virus e funghi e cui si aggiungono, soprattutto sulle piante coltivate in terra all’aperto, cocciniglie, lumache, acari ed insetti vari. Fra le malattie fungine, la più pericolosa, in quanto causa di avvizzimento dell’intero organismo, è il marciume al colletto ed alle radici dovuto a funghi del genere Phythophtora spp. Marciumi ed avvizzimenti Diverse specie di Phythophtora sono causa in tutto il mondo di gravi malattie su specie ornamentali arboree ed arbustive, fra cui P. ramorum ritenuto responsabile della moria di migliaia di querce verificatasi nel 2001 sulle coste statunitensi di California ed Oregon e recentemente segnalato in vari Paesi europei, fra cui l’Italia, su rododendro, viburno e camelia. Per quanto riguarda l’aralia, gli attacchi da Phythophtora spp. causano i primi sintomi a livello dei tessuti radicali con disfacimento degli stessi. I danni maggiormente visibili sono però a carico della parte epigea: ingiallimento della chioma seguìto da appassimento od avvizzimento più o meno rapido della pianta. Particolarmente gravi sono gli imbrunimenti e le necrosi su alcuni rami, che appaiono completamente avvizziti, e sulle foglie che assumono una colorazione nero intensa. Tutto ciò si verifica quando l’apparato radicale viene interessato anche solo in parte. In questo caso, le piante, pur sopravvivendo, mostrano uno sviluppo stentato. Gli attacchi da Phytophtora sono favoriti dall’elevata umidità ambientale e dai ristagni idrici. La lotta contro questa malattia si basa sulla distruzione immediata delle piante colpite che vanno estirpate e bruciate (eliminando con cura anche il pane di terra che circonda le radici); può risultare utile disinfettare il terreno con fenilammidi, dimetoform o propamocarb (non classificato). Quest’ultimo, in particolare, è un fungicida sistemico che, assorbito dalle radici, agisce contro numerosi patogeni fungini. Per la preparazione del terriccio che “rimpiazzi” quello eliminato, utilizzate il propamocarb alla dose di 300 ml/20 litri di acqua in un m3 di terriccio.
2008
L'aralia avvizzisce / M.G. Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 230:(2008), pp. 183-183.
M.G. Bellardi
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