Il saggio riguarda la progressiva colonizzazione dei litorali italiani dovuta alla diffusione del turismo balneare, ed in particolare alla costruzione di frammenti di città, se non di vere e proprie città, costruite appositamente per il turismo. Sono queste degli insediamenti di nuova fondazione nei quali è possibile riconoscere un progetto che è ad un tempo urbano, economico e sociale, e nel quale il ruolo turismo è centrale. Il testo è organizzato in quattro parti, secondo una logica cronologica. La prima parte è dedicata all’arrivo del turismo balneare nella penisola italiana prima dell’unificazione politica nel 1861, ed in particolare riguarda sia gli effetti sulle città esistenti toccate da questo fenomeno (Viareggio, Lido di Venezia, Rimini), sia l’apparizione di nuove attrezzature per soddisfare la pratica del bagno nel mare e per l’accoglienza dei turisti. La seconda parte riguarda il periodo successivo, dall’unità nazionale fino alla prima guerra mondiale, un periodo nel quale la diffusione delle città nuove avviene attraverso l’adozione di forme urbane a bassa densità riferite all'ideologia della città giardino (Marina di Pisa, Lido di Ostia, Milano Marittima). La terza parte è dedicata al periodo tra le due guerre mondiali e mostra gli esiti della ricerca sulla struttura urbana per le città turistiche elaborata dalla cultura urbanistica allora in formazione in Italia, e la relazione con le teorie dell’avanguardia architettonica (Tirrenia, Castelfusano). La quarta parte riguarda il periodo del dopo guerra fino alla metà degli anni Sessanta durante il quale si assiste allo sviluppo di massa del turismo e alla scoperta di nuovi territori. L’allargamento del turismo balneare all’insieme del litorale italiano produce una serie di progetti di città di nuova fondazione generalmente al di fuori del perimetro delle politiche pubbliche del tempo, e spesso mai completati, che rappresentano tuttavia un terreno di sperimentazione per architetti e urbanisti (Arenzano, Punta Ala, Lignano, Porto Verde, Manacore, Costa Smeralda). Conclude il capitolo la presentazione di alcuni momenti della riflessione sulla qualità dei tessuti urbani costruiti durante il precedente periodo dell’espansione economica, documentando le proposte di riconversione e modificazione urbana delle città balneari che si sono diffuse soprattutto dopo la crisi ecologica delle mucillaggini sulla costa adriatica nel 1991.

Villes nouvelles balnéaires en Italie, 1861-2013 / Valter Balducci; Valentina Orioli. - STAMPA. - 1:(2015), pp. 133-146.

Villes nouvelles balnéaires en Italie, 1861-2013

BALDUCCI, VALTER;ORIOLI, VALENTINA
2015

Abstract

Il saggio riguarda la progressiva colonizzazione dei litorali italiani dovuta alla diffusione del turismo balneare, ed in particolare alla costruzione di frammenti di città, se non di vere e proprie città, costruite appositamente per il turismo. Sono queste degli insediamenti di nuova fondazione nei quali è possibile riconoscere un progetto che è ad un tempo urbano, economico e sociale, e nel quale il ruolo turismo è centrale. Il testo è organizzato in quattro parti, secondo una logica cronologica. La prima parte è dedicata all’arrivo del turismo balneare nella penisola italiana prima dell’unificazione politica nel 1861, ed in particolare riguarda sia gli effetti sulle città esistenti toccate da questo fenomeno (Viareggio, Lido di Venezia, Rimini), sia l’apparizione di nuove attrezzature per soddisfare la pratica del bagno nel mare e per l’accoglienza dei turisti. La seconda parte riguarda il periodo successivo, dall’unità nazionale fino alla prima guerra mondiale, un periodo nel quale la diffusione delle città nuove avviene attraverso l’adozione di forme urbane a bassa densità riferite all'ideologia della città giardino (Marina di Pisa, Lido di Ostia, Milano Marittima). La terza parte è dedicata al periodo tra le due guerre mondiali e mostra gli esiti della ricerca sulla struttura urbana per le città turistiche elaborata dalla cultura urbanistica allora in formazione in Italia, e la relazione con le teorie dell’avanguardia architettonica (Tirrenia, Castelfusano). La quarta parte riguarda il periodo del dopo guerra fino alla metà degli anni Sessanta durante il quale si assiste allo sviluppo di massa del turismo e alla scoperta di nuovi territori. L’allargamento del turismo balneare all’insieme del litorale italiano produce una serie di progetti di città di nuova fondazione generalmente al di fuori del perimetro delle politiche pubbliche del tempo, e spesso mai completati, che rappresentano tuttavia un terreno di sperimentazione per architetti e urbanisti (Arenzano, Punta Ala, Lignano, Porto Verde, Manacore, Costa Smeralda). Conclude il capitolo la presentazione di alcuni momenti della riflessione sulla qualità dei tessuti urbani costruiti durante il precedente periodo dell’espansione economica, documentando le proposte di riconversione e modificazione urbana delle città balneari che si sono diffuse soprattutto dopo la crisi ecologica delle mucillaggini sulla costa adriatica nel 1991.
2015
Le balnéaire. De la Manche au Monde
133
146
Villes nouvelles balnéaires en Italie, 1861-2013 / Valter Balducci; Valentina Orioli. - STAMPA. - 1:(2015), pp. 133-146.
Valter Balducci; Valentina Orioli
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