Questo saggio intende contribuire alla ricostruzione dei processi di sviluppo economico nei quali sono cresciuti e vissuti i protagonisti delle rivolte arabe, e nei quali le basi materiali della cittadinanza sono andate ridefinendosi negli ultimi decenni. Le rivendicazioni di maggior libertà, partecipazione ed auto-organizza- zione scandite durante le rivolte si sono accompagnate alle richieste di maggior occupazione e garanzia di condizioni dignitose di vita, distruggendo così le norme e le retoriche per cui diritti civili e politici possono distinguersi da quelli sociali ed economici, e viceversa. Sebbene ogni singolo paese presenti caratteri peculia- ri, tale unità di rivendicazioni si è riscontrata in pressoché tutte le “piazze” delle rivolte rendendo così esplicita l’esperienza comune delle condizioni di esclusione e marginalità nel mondo arabo. Condizioni queste rilevate anche a livello macro- economico e che sono parte costitutiva dei processi di sviluppo sperimentati in particolare nel primo decennio del XXI secolo. In ragione di questa condivisione dei processi di sviluppo e delle relative rivendicazioni il saggio prende in esame i paesi del Medio Oriente e Nord Africa (MENA) in quanto regione, mostrandone sia i caratteri comuni sia le fratture che la contraddistinguono. Il saggio intende poi misurare il grado di trasformazione dei processi di svi- luppo comparandoli con un altro periodo decisivo per la storia recente del Medio Oriente e Nord Africa, ossia gli anni Settanta del XX secolo.1 Le ragioni per svolgere una tale comparazione risiedono anzitutto nella presenza dei cosiddetti “boom” energetici e del conseguente afflusso di rendite e capitali nel sostenere i processi di sviluppo; l’introduzione di riforme volte alla liberalizzazione degli scambi commerciali e delle attività economiche; l’integrazione e competizione tra l’asse Mediterraneo e quello del Golfo.
Boom e Crisi. Lo sviluppo economico dei Paesi MENA negli anni Duemila a confronto con i lunghi anni Settanta
TRENTIN, MASSIMILIANO
2015
Abstract
Questo saggio intende contribuire alla ricostruzione dei processi di sviluppo economico nei quali sono cresciuti e vissuti i protagonisti delle rivolte arabe, e nei quali le basi materiali della cittadinanza sono andate ridefinendosi negli ultimi decenni. Le rivendicazioni di maggior libertà, partecipazione ed auto-organizza- zione scandite durante le rivolte si sono accompagnate alle richieste di maggior occupazione e garanzia di condizioni dignitose di vita, distruggendo così le norme e le retoriche per cui diritti civili e politici possono distinguersi da quelli sociali ed economici, e viceversa. Sebbene ogni singolo paese presenti caratteri peculia- ri, tale unità di rivendicazioni si è riscontrata in pressoché tutte le “piazze” delle rivolte rendendo così esplicita l’esperienza comune delle condizioni di esclusione e marginalità nel mondo arabo. Condizioni queste rilevate anche a livello macro- economico e che sono parte costitutiva dei processi di sviluppo sperimentati in particolare nel primo decennio del XXI secolo. In ragione di questa condivisione dei processi di sviluppo e delle relative rivendicazioni il saggio prende in esame i paesi del Medio Oriente e Nord Africa (MENA) in quanto regione, mostrandone sia i caratteri comuni sia le fratture che la contraddistinguono. Il saggio intende poi misurare il grado di trasformazione dei processi di svi- luppo comparandoli con un altro periodo decisivo per la storia recente del Medio Oriente e Nord Africa, ossia gli anni Settanta del XX secolo.1 Le ragioni per svolgere una tale comparazione risiedono anzitutto nella presenza dei cosiddetti “boom” energetici e del conseguente afflusso di rendite e capitali nel sostenere i processi di sviluppo; l’introduzione di riforme volte alla liberalizzazione degli scambi commerciali e delle attività economiche; l’integrazione e competizione tra l’asse Mediterraneo e quello del Golfo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.