La rigenerazione dei centri storici (da Bologna in poi) assume, negli anni ‘70, valore paradigmatico per la salvaguardia del territorio rurale periurbano. Nel decennio a seguire, mentre la lezione bolognese si stempera nelle pratiche neoliberiste e nella contrattazione urbanistica che assumono il territorio come supporto privilegiato per la rendita edilizia, i movimenti di base a matrice ecologista contrappongono alla dispersione insediativa la “ruralizzazione ecologica”: città «chiuse in riserve» e ritorno alla terra. In risposta alle riforme dell’ordinamento legislativo avviate a cavallo del 2000 (Leggi Bassanini, Legge obiettivo etc.), motore di ulteriore cementificazione, nasce il “neoambientalismo”: la resistenza dei comitati avrà un ruolo nella definizione di politiche e leggi volte al contenimento del consumo di suolo: la nuova legge urbanistica toscana (LR 64/2015) costituisce in tal senso un esempio virtuoso. / In the 70s, the restoration of old towns (since Bologna onwards) becomes paradigmatic, in Italy, for the conservation of rural territories in periurban areas. In the next decade, while the Bologna legacy melts in neoliberal practices and urban trading, assuming territories as a mere support for building revenue, social movements ecologically motivated oppose to urban sprawl a form of “ecological ruralisation”: cities «confined into reservations» and a comeback to earth. As a reaction to the legislative reforms started about 2000 (Bassanini Acts, Target-Act etc.) and fostering further overbuilding, a “neo-environmentalist” movement then arises: the resistance of committees will play a key role in developing policies and regulations aimed at containing land consumption: the new Tuscan planning act (LR 64/2015) is an encouraging example in this sense.

Resistenza al consumo di territorio. Il contributo ecologista e neoambientalista alla definizione di specifiche normative urbanistiche

AGOSTINI, ILARIA
2015

Abstract

La rigenerazione dei centri storici (da Bologna in poi) assume, negli anni ‘70, valore paradigmatico per la salvaguardia del territorio rurale periurbano. Nel decennio a seguire, mentre la lezione bolognese si stempera nelle pratiche neoliberiste e nella contrattazione urbanistica che assumono il territorio come supporto privilegiato per la rendita edilizia, i movimenti di base a matrice ecologista contrappongono alla dispersione insediativa la “ruralizzazione ecologica”: città «chiuse in riserve» e ritorno alla terra. In risposta alle riforme dell’ordinamento legislativo avviate a cavallo del 2000 (Leggi Bassanini, Legge obiettivo etc.), motore di ulteriore cementificazione, nasce il “neoambientalismo”: la resistenza dei comitati avrà un ruolo nella definizione di politiche e leggi volte al contenimento del consumo di suolo: la nuova legge urbanistica toscana (LR 64/2015) costituisce in tal senso un esempio virtuoso. / In the 70s, the restoration of old towns (since Bologna onwards) becomes paradigmatic, in Italy, for the conservation of rural territories in periurban areas. In the next decade, while the Bologna legacy melts in neoliberal practices and urban trading, assuming territories as a mere support for building revenue, social movements ecologically motivated oppose to urban sprawl a form of “ecological ruralisation”: cities «confined into reservations» and a comeback to earth. As a reaction to the legislative reforms started about 2000 (Bassanini Acts, Target-Act etc.) and fostering further overbuilding, a “neo-environmentalist” movement then arises: the resistance of committees will play a key role in developing policies and regulations aimed at containing land consumption: the new Tuscan planning act (LR 64/2015) is an encouraging example in this sense.
2015
Recuperiamo terreno
188
198
Ilaria Agostini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/510967
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