L'Autrice propone un confronto fra Giuseppe Mazzini, Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill intorno alla riflessione tema della repubblica intesa come parte di una più ampia riflessione sulla democrazia. Il liberalismo e il repubblicanesimo vengono infatti declinati tanto da Mazzini quanto da Mill e Tocqueville sempre nell’orizzonte della democrazia, che tutti e tre vedono (pur leggendola con toni e accenti diversi) come l’unico quadro in cui a partire dagli anni Trenta del XIX secolo può darsi la teoria e la prassi politica dell’Europa. Ulteriore elemento che accomuna i tre grandi pensatori politici dell'800 è che sono tutti personalmente presenti nelle vicende politiche dei loro paesi: Mazzini fin dagli anni Venti è impegnato in quella che per lui diventerà una vera e propria missione, l’unificazione dell’Italia, a cui si accosterà poi il progetto di un’Europa unita, nella forma repubblicana; Tocqueville va in America per conto del suo governo per studiare il sistema carcerario d’oltre Atlantico e, a partire dagli anni Quaranta, prenderà parte alla vita parlamentare del suo paese fino al colpo di Stato di Luigi Napoleone; Mill lavora per la Compagnia delle Indie e partecipa al dibattito inglese sulle riforme del suffragio. Sono anni importanti per la storia d’Europa quelli che questi autori percorrono. In particolare, l’Europa continentale è percorsa continuamente dal vento rivoluzionario (che a Tocqueville apparirà sempre più una smania e un’irrequietezza tipica dei tempi democratici) innescato dalla Rivoluzione francese. Ma sono anche gli anni della costruzione dello Stato costituzionale e di diritto e, a partire dalla metà del secolo, segnati dell’entrata sulla scena politica dei movimenti socialisti e comunisti, che innescano la necessità per lo Stato borghese di pensare riforme tese a includere quelle parti di popolazione rimaste escluse dalla rappresentanza politica (e di fatto dalla cittadinanza), sia attraverso l’allargamento della base elettorale (si pensi alle importanti riforme del voto inglesi) sia attraverso lo studio e la progettazione di strumenti politici che si rendono necessari per governare la società e l’economia. Di un vero e proprio laboratorio europeo si può perciò parlare, in cui si sperimenta la forma politica adatta ai nuovi tempi segnati dalle parole rivoluzionarie dell’uguaglianza e della libertà: la democrazia.

La democrazia tra liberalismo e repubblicanesimo. Mazzini, Tocqueville, Mill: un confronto / M.L. Lanzillo. - STAMPA. - (2007), pp. 35-50.

La democrazia tra liberalismo e repubblicanesimo. Mazzini, Tocqueville, Mill: un confronto

LANZILLO, MARIA LAURA
2007

Abstract

L'Autrice propone un confronto fra Giuseppe Mazzini, Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill intorno alla riflessione tema della repubblica intesa come parte di una più ampia riflessione sulla democrazia. Il liberalismo e il repubblicanesimo vengono infatti declinati tanto da Mazzini quanto da Mill e Tocqueville sempre nell’orizzonte della democrazia, che tutti e tre vedono (pur leggendola con toni e accenti diversi) come l’unico quadro in cui a partire dagli anni Trenta del XIX secolo può darsi la teoria e la prassi politica dell’Europa. Ulteriore elemento che accomuna i tre grandi pensatori politici dell'800 è che sono tutti personalmente presenti nelle vicende politiche dei loro paesi: Mazzini fin dagli anni Venti è impegnato in quella che per lui diventerà una vera e propria missione, l’unificazione dell’Italia, a cui si accosterà poi il progetto di un’Europa unita, nella forma repubblicana; Tocqueville va in America per conto del suo governo per studiare il sistema carcerario d’oltre Atlantico e, a partire dagli anni Quaranta, prenderà parte alla vita parlamentare del suo paese fino al colpo di Stato di Luigi Napoleone; Mill lavora per la Compagnia delle Indie e partecipa al dibattito inglese sulle riforme del suffragio. Sono anni importanti per la storia d’Europa quelli che questi autori percorrono. In particolare, l’Europa continentale è percorsa continuamente dal vento rivoluzionario (che a Tocqueville apparirà sempre più una smania e un’irrequietezza tipica dei tempi democratici) innescato dalla Rivoluzione francese. Ma sono anche gli anni della costruzione dello Stato costituzionale e di diritto e, a partire dalla metà del secolo, segnati dell’entrata sulla scena politica dei movimenti socialisti e comunisti, che innescano la necessità per lo Stato borghese di pensare riforme tese a includere quelle parti di popolazione rimaste escluse dalla rappresentanza politica (e di fatto dalla cittadinanza), sia attraverso l’allargamento della base elettorale (si pensi alle importanti riforme del voto inglesi) sia attraverso lo studio e la progettazione di strumenti politici che si rendono necessari per governare la società e l’economia. Di un vero e proprio laboratorio europeo si può perciò parlare, in cui si sperimenta la forma politica adatta ai nuovi tempi segnati dalle parole rivoluzionarie dell’uguaglianza e della libertà: la democrazia.
2007
Il senso della repubblica. Frontiere del repubblicanesimo
35
50
La democrazia tra liberalismo e repubblicanesimo. Mazzini, Tocqueville, Mill: un confronto / M.L. Lanzillo. - STAMPA. - (2007), pp. 35-50.
M.L. Lanzillo
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