Nel presente contributo viene argomentata l’opportunità di affidare l’attività di verifica dei titoli di ammissione dei componenti delle Camere e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità ad una Commissione elettorale, organo di garanzia, indipendente e a composizione tecnica. In particolare viene evidenziato come nella maggior parte degli ordinamenti vi sia una evidente tendenza all’“esternalizzazione” del controllo delle elezioni, senza contare il fatto che anche la Commissione di Venezia e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) (e in parte anche la stessa Corte di Strasburgo) hanno sottolineato la necessità di attribuire ad organi terzi rispetto al Parlamento l’attività di verifica dei poteri. Successivamente il contributo si concentra sul fatto che l’introduzione di una Commissione elettorale porrebbe altresì rimedio ad una serie di problemi pratici che caratterizzano l’attuale sistema italiano, quali la competenza relativa al contenzioso sul procedimento elettorale preparatorio, l’effettività del potere di inchiesta e la tempestività delle decisioni. Viene, quindi, dato conto delle proposte di revisione dell’art. 66 Cost. presentate a partire dalla XII legislatura e, in conclusione, sono discussi i vantaggi – rispetto ad altre possibili soluzioni – dell’introduzione di una Commissione elettorale.

L’introduzione di una Commissione elettorale indipendente: una riforma costituzionale a complemento della modifica della legge elettorale

BIAGI, FRANCESCO;PENNICINO, SARA
2013

Abstract

Nel presente contributo viene argomentata l’opportunità di affidare l’attività di verifica dei titoli di ammissione dei componenti delle Camere e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità ad una Commissione elettorale, organo di garanzia, indipendente e a composizione tecnica. In particolare viene evidenziato come nella maggior parte degli ordinamenti vi sia una evidente tendenza all’“esternalizzazione” del controllo delle elezioni, senza contare il fatto che anche la Commissione di Venezia e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) (e in parte anche la stessa Corte di Strasburgo) hanno sottolineato la necessità di attribuire ad organi terzi rispetto al Parlamento l’attività di verifica dei poteri. Successivamente il contributo si concentra sul fatto che l’introduzione di una Commissione elettorale porrebbe altresì rimedio ad una serie di problemi pratici che caratterizzano l’attuale sistema italiano, quali la competenza relativa al contenzioso sul procedimento elettorale preparatorio, l’effettività del potere di inchiesta e la tempestività delle decisioni. Viene, quindi, dato conto delle proposte di revisione dell’art. 66 Cost. presentate a partire dalla XII legislatura e, in conclusione, sono discussi i vantaggi – rispetto ad altre possibili soluzioni – dell’introduzione di una Commissione elettorale.
2013
La giustizia elettorale
373
396
Francesco Biagi; Sara Pennicino
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