Gli atti del congresso "Problemi di Geoingegneria: estrazione di fluidi e subsidenza" contengono una serie di relazioni ad invito volte ad indagare i recenti sviluppi nel campo dello studio della subsidenza antropica. In particolare, i maggiori sviluppi si sono avuti nell'ambito delle misure topografiche, delle indagini in situ e in laboratorio, della modellistica, dove sono state individuate nuove tecniche di previsione, prevenzione e di intervento in conseguenza soprattutto alla maggior sensibilità ambientale che ha portato l’opinione pubblica a esigere un controllo ed una tutela del territorio sempre più elevati. Le memorie presentate riguardano: - i miglioramenti ottenuti nelle tecniche di rilevamento dell’abbassamento della superficie del suolo e della compattazione degli strati profondi, nonché le tecniche informatiche per raccogliere e rendere facilmente disponibile tutti i risultati; - l’individuazione di relazioni il più possibili esaustive tra abbassamento del suolo e produzione di fluidi (acqua, olio o gas) in base alle caratteristiche geomeccaniche ed alla geometria del sottosuolo. Non sono stati trascurati tuttavia altri fattori che possono provocare fenomeni di subsidenza quali l’ossidazione del materiale organico contenuto nei terreni, le variazioni della salinità delle acque, l’erosione marina delle coste, nonché, almeno secondo alcuni studiosi, la variazione della saturazione in acqua in presenza di più fasi fluide e senza dimenticare l’eustatismo che ha come conseguenza l’abbassamento del suolo rispetto al mare medio; - l’individuazione di tecniche di modellazione numerica di elevata precisione, basata su modelli reologici sempre più complessi del sottosuolo, cui tuttavia, è opportuno ricordare, non sempre corrisponde una eguale precisione nei dati sperimentali utilizzati; - l’introduzione di studi integrati, che tengono conto di tutte i dati raccolti durante i rilievi geologici e geofisici, le perforazioni, le misure in situ ed in laboratorio, i rilievi degli abbassamenti e della compattazione del sottosuolo, i dati di produzione, ecc., in modo di giungere all’uso ottimale di tutte le informazioni disponibili. Si ricorda con particolare interesse il passaggio ad un nuovo approccio ai problemi di sistemazione ambientale che, più che tendere a minimizzare il danno causato dall’estrazione di fluidi, tende ad interventi generali volti a rendere massimo il miglioramento complessivo del sito ed a utilizzare nel modo ottimale le risorse economiche disponibili. Per ottenere tale risultato è ovviamente indispensabile la stretta collaborazione tra Enti pubblici di controllo ed Enti concessionari, collaborazione che, superando l'ottica di contrapposizione tra interessi, porti alla collaborazione per ottimizzare l’uso del territorio e delle sue risorse.

Atti Convegno: Problemi di Geoingegneria: estrazione di fluidi e subsidenza, Piacenza, 7 Ottobre 2006 / P. Macini; E. Mesini. - STAMPA. - (2006).

Atti Convegno: Problemi di Geoingegneria: estrazione di fluidi e subsidenza, Piacenza, 7 Ottobre 2006

MACINI, PAOLO;MESINI, EZIO
2006

Abstract

Gli atti del congresso "Problemi di Geoingegneria: estrazione di fluidi e subsidenza" contengono una serie di relazioni ad invito volte ad indagare i recenti sviluppi nel campo dello studio della subsidenza antropica. In particolare, i maggiori sviluppi si sono avuti nell'ambito delle misure topografiche, delle indagini in situ e in laboratorio, della modellistica, dove sono state individuate nuove tecniche di previsione, prevenzione e di intervento in conseguenza soprattutto alla maggior sensibilità ambientale che ha portato l’opinione pubblica a esigere un controllo ed una tutela del territorio sempre più elevati. Le memorie presentate riguardano: - i miglioramenti ottenuti nelle tecniche di rilevamento dell’abbassamento della superficie del suolo e della compattazione degli strati profondi, nonché le tecniche informatiche per raccogliere e rendere facilmente disponibile tutti i risultati; - l’individuazione di relazioni il più possibili esaustive tra abbassamento del suolo e produzione di fluidi (acqua, olio o gas) in base alle caratteristiche geomeccaniche ed alla geometria del sottosuolo. Non sono stati trascurati tuttavia altri fattori che possono provocare fenomeni di subsidenza quali l’ossidazione del materiale organico contenuto nei terreni, le variazioni della salinità delle acque, l’erosione marina delle coste, nonché, almeno secondo alcuni studiosi, la variazione della saturazione in acqua in presenza di più fasi fluide e senza dimenticare l’eustatismo che ha come conseguenza l’abbassamento del suolo rispetto al mare medio; - l’individuazione di tecniche di modellazione numerica di elevata precisione, basata su modelli reologici sempre più complessi del sottosuolo, cui tuttavia, è opportuno ricordare, non sempre corrisponde una eguale precisione nei dati sperimentali utilizzati; - l’introduzione di studi integrati, che tengono conto di tutte i dati raccolti durante i rilievi geologici e geofisici, le perforazioni, le misure in situ ed in laboratorio, i rilievi degli abbassamenti e della compattazione del sottosuolo, i dati di produzione, ecc., in modo di giungere all’uso ottimale di tutte le informazioni disponibili. Si ricorda con particolare interesse il passaggio ad un nuovo approccio ai problemi di sistemazione ambientale che, più che tendere a minimizzare il danno causato dall’estrazione di fluidi, tende ad interventi generali volti a rendere massimo il miglioramento complessivo del sito ed a utilizzare nel modo ottimale le risorse economiche disponibili. Per ottenere tale risultato è ovviamente indispensabile la stretta collaborazione tra Enti pubblici di controllo ed Enti concessionari, collaborazione che, superando l'ottica di contrapposizione tra interessi, porti alla collaborazione per ottimizzare l’uso del territorio e delle sue risorse.
2006
IX+85
Atti Convegno: Problemi di Geoingegneria: estrazione di fluidi e subsidenza, Piacenza, 7 Ottobre 2006 / P. Macini; E. Mesini. - STAMPA. - (2006).
P. Macini; E. Mesini
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