Dal 2008 al 2013 sono state condotte sei differenti prove sperimentali in giovanili di sogliola comune (Solea solea), sogliola senegalese (Solea senegalensis) e rombo (Psetta maxima); queste ricerche sono state oggetto di pubblicazione (Gatta et al., 2011; Bonaldo et al., 2011; Mandrioli et al., 2012; Bianco et al., 2013, Bonvini et al., 2014-Proceedings ISFNF, Sirri et al., 2014). Lo scopo di questo lavoro retrospettivo è quello di commentare in modo critico e sistematico i dati ottenuti attraverso gli strumenti di indagine anatomopatologica, per proporre un algoritmo procedurale. L’indagine istologica è stata eseguita per valutare la presenza di fenomeni degenerativi e/o infiammatori; in caso di presenza di degenerazioni cellulari è stato eseguito uno scoring semiquantitativo. A ciò si sono aggiunte colorazioni istochimiche (OilRedO, blu di toluidina, PAS) per la caratterizzazione qualitativa dell’ accumulo intracellulare e l’indagine ultrastrutturale, per evidenziare la precisa localizzazione dell’accumulo di materiale e gli eventuali segni di sofferenza degli epatociti e degli enterociti. Le metodiche in situ (immunoistochimica anti-PCNA e metodica TUNEL) sono state invece impiegate per la valutazione del turnover cellulare e del trofismo della mucosa intestinale. Infine, analisi d’immagine ed analisi frattale sono state adottate per quantificare il pattern quantitativo di accumulo lipidico negli epatociti, per misurare il turnover cellulare intestinale e la risposta adattativa dello stesso. I diversi dati quantitativi ottenuti sono stati correlati ed analizzati statisticamente. L’impiego dell’istologia si è mostrato utile e sufficiente ad evidenziare eventuali fenomeni degenerativi e/o infiammatori. La colorazione istochimica blu di toluidina si è dimostrata migliore rispetto alla colorazione per i lipidi OilRedO per la conferma del tipo di contenuto intracellulare, in termini di applicabilità pratica. Le metodiche in situ impiegate per la valutazione della cinetica cellulare e del turnover della mucosa intestinale si sono dimostrate un valido strumento per studiare l’influenza della dieta sul turnover epiteliale. L’indagine ultrastrutturale si è confermata la metodica d’elezione al fine di evidenziare lievi quadri di sofferenza cellulare submicroscopici e localizzare con certezza l’accumulo lipidico. Per la quantificazione della lipidosi epatica, l’analisi d’immagine, intesa a misurare l’area occupata dai lipidi, ha mostrato una correlazione con lo scoring istopatologico e ha superato l’analisi frattale in termini di efficacia diagnostica. Infine, l’utilizzo dell’analisi frattale si è mostrato un utile strumento tecnicamente ed economicamente efficace per la quantificazione della risposta adattativa della mucosa intestinale. Sulla base dell’analisi retrospettiva condotta viene proposto pertanto questo algoritmo, che si è rivelato sensibile nel rilevare modificazioni, da intendersi come fenomeni degenerativi o adattamenti in senso iperplastico, a carico del tratto intestinale e del parenchima epatico, indotte dall’utilizzo di ingredienti o nutrienti a differenti percentuali di inclusione. L’utilizzo di questo algoritmo anatomo-patologico abbinato alla valutazione delle performance zootecniche e alla qualità del prodotto rappresenta una strategia efficace nell’individuazione delle diete maggiormente sostenibili, in grado di combinare accrescimenti ottimali e un buono stato di salute dell’animale. In considerazione della validità dello schema procedurale proposto, si suggerisce che tale algoritmo possa essere applicato anche alle specie ittiche allevate di maggior interesse a livello nazionale quali trota, branzino e orata.

SIRRI R., BIANCO C., BONALDO A., GATTA P.P., SARLI G., DE VICO G., et al. (2014). Algoritmo anatomo-patologico per la valutazione degli adattamenti quali-quantitativi dieta-dipendenti del tratto enterico e del fegato di pesci piatti allevati intensivamente..

Algoritmo anatomo-patologico per la valutazione degli adattamenti quali-quantitativi dieta-dipendenti del tratto enterico e del fegato di pesci piatti allevati intensivamente.

SIRRI, RUBINA;BIANCO, CARLO;BONALDO, ALESSIO;GATTA, PIER PAOLO;SARLI, GIUSEPPE;MANDRIOLI, LUCIANA
2014

Abstract

Dal 2008 al 2013 sono state condotte sei differenti prove sperimentali in giovanili di sogliola comune (Solea solea), sogliola senegalese (Solea senegalensis) e rombo (Psetta maxima); queste ricerche sono state oggetto di pubblicazione (Gatta et al., 2011; Bonaldo et al., 2011; Mandrioli et al., 2012; Bianco et al., 2013, Bonvini et al., 2014-Proceedings ISFNF, Sirri et al., 2014). Lo scopo di questo lavoro retrospettivo è quello di commentare in modo critico e sistematico i dati ottenuti attraverso gli strumenti di indagine anatomopatologica, per proporre un algoritmo procedurale. L’indagine istologica è stata eseguita per valutare la presenza di fenomeni degenerativi e/o infiammatori; in caso di presenza di degenerazioni cellulari è stato eseguito uno scoring semiquantitativo. A ciò si sono aggiunte colorazioni istochimiche (OilRedO, blu di toluidina, PAS) per la caratterizzazione qualitativa dell’ accumulo intracellulare e l’indagine ultrastrutturale, per evidenziare la precisa localizzazione dell’accumulo di materiale e gli eventuali segni di sofferenza degli epatociti e degli enterociti. Le metodiche in situ (immunoistochimica anti-PCNA e metodica TUNEL) sono state invece impiegate per la valutazione del turnover cellulare e del trofismo della mucosa intestinale. Infine, analisi d’immagine ed analisi frattale sono state adottate per quantificare il pattern quantitativo di accumulo lipidico negli epatociti, per misurare il turnover cellulare intestinale e la risposta adattativa dello stesso. I diversi dati quantitativi ottenuti sono stati correlati ed analizzati statisticamente. L’impiego dell’istologia si è mostrato utile e sufficiente ad evidenziare eventuali fenomeni degenerativi e/o infiammatori. La colorazione istochimica blu di toluidina si è dimostrata migliore rispetto alla colorazione per i lipidi OilRedO per la conferma del tipo di contenuto intracellulare, in termini di applicabilità pratica. Le metodiche in situ impiegate per la valutazione della cinetica cellulare e del turnover della mucosa intestinale si sono dimostrate un valido strumento per studiare l’influenza della dieta sul turnover epiteliale. L’indagine ultrastrutturale si è confermata la metodica d’elezione al fine di evidenziare lievi quadri di sofferenza cellulare submicroscopici e localizzare con certezza l’accumulo lipidico. Per la quantificazione della lipidosi epatica, l’analisi d’immagine, intesa a misurare l’area occupata dai lipidi, ha mostrato una correlazione con lo scoring istopatologico e ha superato l’analisi frattale in termini di efficacia diagnostica. Infine, l’utilizzo dell’analisi frattale si è mostrato un utile strumento tecnicamente ed economicamente efficace per la quantificazione della risposta adattativa della mucosa intestinale. Sulla base dell’analisi retrospettiva condotta viene proposto pertanto questo algoritmo, che si è rivelato sensibile nel rilevare modificazioni, da intendersi come fenomeni degenerativi o adattamenti in senso iperplastico, a carico del tratto intestinale e del parenchima epatico, indotte dall’utilizzo di ingredienti o nutrienti a differenti percentuali di inclusione. L’utilizzo di questo algoritmo anatomo-patologico abbinato alla valutazione delle performance zootecniche e alla qualità del prodotto rappresenta una strategia efficace nell’individuazione delle diete maggiormente sostenibili, in grado di combinare accrescimenti ottimali e un buono stato di salute dell’animale. In considerazione della validità dello schema procedurale proposto, si suggerisce che tale algoritmo possa essere applicato anche alle specie ittiche allevate di maggior interesse a livello nazionale quali trota, branzino e orata.
2014
Atti XX Convegno Nazionale SIPI - Società Italiana di Patologia Ittica
25
25
SIRRI R., BIANCO C., BONALDO A., GATTA P.P., SARLI G., DE VICO G., et al. (2014). Algoritmo anatomo-patologico per la valutazione degli adattamenti quali-quantitativi dieta-dipendenti del tratto enterico e del fegato di pesci piatti allevati intensivamente..
SIRRI R.; BIANCO C.; BONALDO A.; GATTA P.P.; SARLI G.; DE VICO G.; CARELLA F.; BRACHELENTE C.; MANDRIOLI L.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/382622
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