Nel settore dei materiali da costruzione è sempre più vivo l’interesse per materiali alternativi al cemento Portland (ordinary Portland cement, OPC), la cui produzione comporta notevoli problematiche dal punto di vista della sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda le elevate emissioni di anidride carbonica. E’ noto che alla produzione di una tonnellata di clinker si possa attribuire, infatti, l’emissione di una tonnellata di CO2. I materiali da attivazione alcalina e/o geopolimeri sembrano oggi particolarmente promettenti per la produzione di nuovi leganti a basso impatto ambientale. I leganti geopolimerici possono essere realizzati impiegando materiali di riciclo, come ad esempio ceneri volanti e/o scorie d’altoforno, evitando così l’utilizzo di materie prime naturali non rinnovabili. In questi ultimi anni la ricerca sui geopolimeri si è focalizzata sui meccanismi di indurimento, tuttavia gli aspetti legati alla loro durabilità sono stati studiati solo marginalmente. In particolare, poiché la corrosione delle armature in acciaio costituisce una delle principali cause di danneggiamento delle strutture in calcestruzzo armato, risulta di fondamentale importanza studiare il comportamento delle barre di armatura anche quando la malta o il conglomerato sono realizzati in geopolimeri. In questo lavoro si riporta il comportamento alla corrosione di barre di acciaio in malte geopolimeriche realizzate a partire da ceneri volanti e a diversi rapporti molari Na2O/SiO2, esposte ad ambiente a salinità prossima a quella marina. I risultati sono confrontati con quelli di una malta OPC tradizionale. Attraverso lo studio dei parametri chimici, fisici e microstrutturali delle malte (% di cloruri, pH, porosità) e mediante analisi elettrochimiche per monitorare l’innesco di fenomeni corrosivi, si evidenziano le differenze tra i prodotti ottenuti con leganti tradizionali e geopolimerici.

Geopolimeri e corrosione: uno studio preliminare

NATALI, MARIA ELIA;MANZI, STEFANIA;CHIAVARI, CRISTINA;BIGNOZZI, MARIA;
2014

Abstract

Nel settore dei materiali da costruzione è sempre più vivo l’interesse per materiali alternativi al cemento Portland (ordinary Portland cement, OPC), la cui produzione comporta notevoli problematiche dal punto di vista della sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda le elevate emissioni di anidride carbonica. E’ noto che alla produzione di una tonnellata di clinker si possa attribuire, infatti, l’emissione di una tonnellata di CO2. I materiali da attivazione alcalina e/o geopolimeri sembrano oggi particolarmente promettenti per la produzione di nuovi leganti a basso impatto ambientale. I leganti geopolimerici possono essere realizzati impiegando materiali di riciclo, come ad esempio ceneri volanti e/o scorie d’altoforno, evitando così l’utilizzo di materie prime naturali non rinnovabili. In questi ultimi anni la ricerca sui geopolimeri si è focalizzata sui meccanismi di indurimento, tuttavia gli aspetti legati alla loro durabilità sono stati studiati solo marginalmente. In particolare, poiché la corrosione delle armature in acciaio costituisce una delle principali cause di danneggiamento delle strutture in calcestruzzo armato, risulta di fondamentale importanza studiare il comportamento delle barre di armatura anche quando la malta o il conglomerato sono realizzati in geopolimeri. In questo lavoro si riporta il comportamento alla corrosione di barre di acciaio in malte geopolimeriche realizzate a partire da ceneri volanti e a diversi rapporti molari Na2O/SiO2, esposte ad ambiente a salinità prossima a quella marina. I risultati sono confrontati con quelli di una malta OPC tradizionale. Attraverso lo studio dei parametri chimici, fisici e microstrutturali delle malte (% di cloruri, pH, porosità) e mediante analisi elettrochimiche per monitorare l’innesco di fenomeni corrosivi, si evidenziano le differenze tra i prodotti ottenuti con leganti tradizionali e geopolimerici.
2014
Atti del 12° Convegno Nazionale AIMAT
20
27
Maria Elia Natali; Stefania Manzi; Cristina Chiavari; Maria Chiara Bignozzi; Cecilia Monticelli; Marco Abbottoni; Andrea Balbo; Federica Zanotto
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