Campylobacter jejuni è un microrganismo gram-negativo, patogeno emergente, causa di frequenti infezioni del tratto gastro-intestinale nell’uomo spesso associate al consumo di carne di pollame cotta poco e/o in modo inadeguato e alla sua erronea manipolazione. I bifidobatteri sono naturali colonizzatori del tratto gastro-intestinale dell’uomo e numerosi studi hanno evidenziato gli effetti benefici di tali microrganismi sull’equilibrio microbico intestinale, essendo in grado di prevenire la colonizzazione di microrganismi patogeni. Scopo di questo lavoro è stata la ricerca dell’attività antimicrobica di 33 ceppi di bifidobatteri, provenienti da differenti habitat, verso tre ceppi di C. jejuni ( CIP 70.2, MG 8842, 221/05) per la loro possibile applicazione come probiotici in campo animale. Gli esperimenti sono stati effettuati in vitro utilizzando la tecnica “spot agar assay” testando sia l’attività delle cellule, sia l’attività del surnatante (filtrato e tamponato). Dall’attività delle cellule è stata ottenuta la più alta percentuale di inibizione: 39% contro CIP 70.2, 21% contro LMG 8842, 9% contro 221/05. Mediante il test effettuato con il surnatante, un solo ceppo ha mostrato una lieve attività di inibizione contro il C. jejuni CIP 70.2. Nel primo caso, l’attività antimicrobica potrebbe essere dovuta alla produzione di acidi organici con conseguente abbassamento del pH del terreno. Nel secondo caso il test con il supernatante filtrato e tamponato, escludendo l’inibizione da acidità, mette in evidenza la possibile presenza di molecole di natura proteica (tipo batteriocine) con attività inibitoria; la debole inibizione da parte di un solo ceppo osservata potrebbe essere dovuta ad una bassa concentrazione di tali molecole nel surnatante analizzato. I risultati del lavoro per quanto riguarda la competizione cellula-cellula hanno mostrato da parte dei bifidobatteri una buona attività inibente la crescita di C. jejuni e tale attività è risultata essere ceppo-specifica e non specie-specifica. Inoltre, studi più approfonditi sul surnatante sono necessari per ricercare la presenza e l’attività di molecole con potenzialità antimicrobiche.

ATTIVITÀ INIBENTE LA CRESCITA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI DA PARTE DI CEPPI DI BIFIDOBATTERI / Gasbarri R.; Gaggìa F.; Biavati B.. - STAMPA. - (2006), pp. 54-54. (Intervento presentato al convegno SIMTREA - Ruolo della microbiologia nei settori agro-alimentare ed ambientale tenutosi a Bologna nel 17-18 luglio 2006).

ATTIVITÀ INIBENTE LA CRESCITA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI DA PARTE DI CEPPI DI BIFIDOBATTERI

GASBARRI, ROSSANA;GAGGIA, FRANCESCA;BIAVATI, BRUNO
2006

Abstract

Campylobacter jejuni è un microrganismo gram-negativo, patogeno emergente, causa di frequenti infezioni del tratto gastro-intestinale nell’uomo spesso associate al consumo di carne di pollame cotta poco e/o in modo inadeguato e alla sua erronea manipolazione. I bifidobatteri sono naturali colonizzatori del tratto gastro-intestinale dell’uomo e numerosi studi hanno evidenziato gli effetti benefici di tali microrganismi sull’equilibrio microbico intestinale, essendo in grado di prevenire la colonizzazione di microrganismi patogeni. Scopo di questo lavoro è stata la ricerca dell’attività antimicrobica di 33 ceppi di bifidobatteri, provenienti da differenti habitat, verso tre ceppi di C. jejuni ( CIP 70.2, MG 8842, 221/05) per la loro possibile applicazione come probiotici in campo animale. Gli esperimenti sono stati effettuati in vitro utilizzando la tecnica “spot agar assay” testando sia l’attività delle cellule, sia l’attività del surnatante (filtrato e tamponato). Dall’attività delle cellule è stata ottenuta la più alta percentuale di inibizione: 39% contro CIP 70.2, 21% contro LMG 8842, 9% contro 221/05. Mediante il test effettuato con il surnatante, un solo ceppo ha mostrato una lieve attività di inibizione contro il C. jejuni CIP 70.2. Nel primo caso, l’attività antimicrobica potrebbe essere dovuta alla produzione di acidi organici con conseguente abbassamento del pH del terreno. Nel secondo caso il test con il supernatante filtrato e tamponato, escludendo l’inibizione da acidità, mette in evidenza la possibile presenza di molecole di natura proteica (tipo batteriocine) con attività inibitoria; la debole inibizione da parte di un solo ceppo osservata potrebbe essere dovuta ad una bassa concentrazione di tali molecole nel surnatante analizzato. I risultati del lavoro per quanto riguarda la competizione cellula-cellula hanno mostrato da parte dei bifidobatteri una buona attività inibente la crescita di C. jejuni e tale attività è risultata essere ceppo-specifica e non specie-specifica. Inoltre, studi più approfonditi sul surnatante sono necessari per ricercare la presenza e l’attività di molecole con potenzialità antimicrobiche.
2006
Ruolo della microbiologia nei settori agro-alimentare ed ambientale
54
54
ATTIVITÀ INIBENTE LA CRESCITA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI DA PARTE DI CEPPI DI BIFIDOBATTERI / Gasbarri R.; Gaggìa F.; Biavati B.. - STAMPA. - (2006), pp. 54-54. (Intervento presentato al convegno SIMTREA - Ruolo della microbiologia nei settori agro-alimentare ed ambientale tenutosi a Bologna nel 17-18 luglio 2006).
Gasbarri R.; Gaggìa F.; Biavati B.
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