Il processo di riforma della pubblica amministrazione impone, relativamente al bilancio dell’ente locale, l’elaborazione di una informazione veridica e attendibile. È dalla veridicità dell’informazione che dipende, infatti, il successo del processo riformatore che il legislatore sta portando avanti, grazie al quale: - un’effettiva programmazione (veridica), affiancata dall’elaborazione, anch’essa veridica (e dunque utilizzabile) dei documenti di bilancio, comporta la predisposizione di un’informazione corretta, rivolta all’interno e all’esterno dell’ente. Essa consente, all’interno, una gestione efficiente, efficace ed economica; all’esterno, la partecipazione dei diversi interlocutori, prima di tutto dei cittadini; - un’effettiva rendicontazione (veridica) comporta anch’essa la predisposizione di un’informazione corretta, rivolta all’interno e all’esterno dell’ente. Essa consente infatti, all’interno, di alimentare il processo della programmazione, sia relativamente al ruolo di indirizzo che è proprio dei politici, sia con riferimento al ruolo di tipo tecnico che fa capo ai responsabili della struttura; all’esterno consente lo svolgimento del controllo sociale (dei cittadini, attraverso le loro rappresentanze), in grado di influire enormemente sull’attività dei politici, rendendola più razionale, più attenta a realizzare il migliore equilibrio fra risorse consumate e bisogni soddisfatti. In una ricerca del 1998, si era verificato che il mancato rispetto del principio di veridicità configurava il reato di falso ideologico, riconoscendo pertanto il diritto dei cittadini e dei diversi portatori di interessi ad una informazione corretta. A distanza di sette anni dalla precedente, il presente contributo illustra i risultati di un’indagine empirica, finalizzata a verificare se, attraverso l’applicazione dei principi contabili, il mancato rispetto del principio di veridicità possa configurare, nella fattispecie, il reato di falso ideologico, alla stregua di quanto previsto per i soci di una società di capitali. La domanda da cui trae spunto il presente lavoro riguarda dunque la punibilità, secondo la norma penale del reato di falso in bilancio per un ente locale, così come le norme civilistiche prevedono il reato di false comunicazioni sociali.

Prefazione

FARNETI, GIUSEPPE
2005

Abstract

Il processo di riforma della pubblica amministrazione impone, relativamente al bilancio dell’ente locale, l’elaborazione di una informazione veridica e attendibile. È dalla veridicità dell’informazione che dipende, infatti, il successo del processo riformatore che il legislatore sta portando avanti, grazie al quale: - un’effettiva programmazione (veridica), affiancata dall’elaborazione, anch’essa veridica (e dunque utilizzabile) dei documenti di bilancio, comporta la predisposizione di un’informazione corretta, rivolta all’interno e all’esterno dell’ente. Essa consente, all’interno, una gestione efficiente, efficace ed economica; all’esterno, la partecipazione dei diversi interlocutori, prima di tutto dei cittadini; - un’effettiva rendicontazione (veridica) comporta anch’essa la predisposizione di un’informazione corretta, rivolta all’interno e all’esterno dell’ente. Essa consente infatti, all’interno, di alimentare il processo della programmazione, sia relativamente al ruolo di indirizzo che è proprio dei politici, sia con riferimento al ruolo di tipo tecnico che fa capo ai responsabili della struttura; all’esterno consente lo svolgimento del controllo sociale (dei cittadini, attraverso le loro rappresentanze), in grado di influire enormemente sull’attività dei politici, rendendola più razionale, più attenta a realizzare il migliore equilibrio fra risorse consumate e bisogni soddisfatti. In una ricerca del 1998, si era verificato che il mancato rispetto del principio di veridicità configurava il reato di falso ideologico, riconoscendo pertanto il diritto dei cittadini e dei diversi portatori di interessi ad una informazione corretta. A distanza di sette anni dalla precedente, il presente contributo illustra i risultati di un’indagine empirica, finalizzata a verificare se, attraverso l’applicazione dei principi contabili, il mancato rispetto del principio di veridicità possa configurare, nella fattispecie, il reato di falso ideologico, alla stregua di quanto previsto per i soci di una società di capitali. La domanda da cui trae spunto il presente lavoro riguarda dunque la punibilità, secondo la norma penale del reato di falso in bilancio per un ente locale, così come le norme civilistiche prevedono il reato di false comunicazioni sociali.
2005
Il reato di falso negli enti locali
5
7
Farneti G.
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