La monarda (Monarda didyma L.) è una lamiacea perenne originaria dell’America del Nord dalle foglie ovato-lanceolate e fiori rosso scarlatto utilizzata sia come ornamentale, sia come aromatica (Fig. 1A). Infatti, studi eseguiti in Giappone nel 2005 hanno dimostrato una potente attività antimicrobica in vitro del suo olio essenziale nei confronti di Trichophyton mentagrophytes ed Escherichia coli. Nel 2012 è stata avviata una ricerca in Emilia-Romagna con lo scopo di verificare le proprietà antimicrobiche in vitro dell’olio essenziale di M. didyma nei confronti di batteri patogeni sia per l’uomo e gli animali (E. coli, Candida spp.), sia per le piante (Erwinia amylovora e Pseudomonas syringae pv. actinidiae). Nel mese di maggio è stato allestito un campo sperimentale nell’area adiacente al Plesso Serricolo Scarabelli del DipSA ad Imola utilizzando piantine ottenute da seme commerciale (Fig. 1B); la coltivazione è stata costantemente monitorata durante le fasi di crescita al fine di selezionare piante visivamente sane (gli esemplari affetti da malattie fungine e/o virali sono stati eliminati). Nel mese di settembre è stata effettuata la raccolta della parte epigea, costituita quasi esclusivamente da fusti e foglie. L’olio essenziale, ottenuto mediante distillazione in corrente di vapore (Fig. 1C), analizzato in GC-MS, era ricco in timolo (57.95%) e p-cimene (10.32%). Presso i laboratori dell’area di microbiologia del DipSA sono state eseguite le analisi in vitro dalle quali è risultata un’elevata attività antibatterica nei confronti di patogeni animali e vegetali, molto verosimilmente correlabile al fitocomplesso e specificatamente al timolo. L’olio del genere Monarda si conferma possedere una notevole attività antimicrobica, com’era già stato verificato per quello da M. fistulosa nei confronti E. coli (Bellardi et al., 2012). Questi studi aprono nuove possibilità di contenimento di malattie da agenti patogeni basate sull’impiego di sostanze naturali come gli oli essenziali; è quindi indispensabile trasferire la sperimentazione dal vitro al vivo.

Composizione e attività antibatterica dell’olio essenziale di Monarda didyma L

MATTARELLI, PAOLA;NISSEN, LORENZO;MINARDI, PAOLA;CAVICCHI, LISA;BELLARDI, MARIA GRAZIA
2013

Abstract

La monarda (Monarda didyma L.) è una lamiacea perenne originaria dell’America del Nord dalle foglie ovato-lanceolate e fiori rosso scarlatto utilizzata sia come ornamentale, sia come aromatica (Fig. 1A). Infatti, studi eseguiti in Giappone nel 2005 hanno dimostrato una potente attività antimicrobica in vitro del suo olio essenziale nei confronti di Trichophyton mentagrophytes ed Escherichia coli. Nel 2012 è stata avviata una ricerca in Emilia-Romagna con lo scopo di verificare le proprietà antimicrobiche in vitro dell’olio essenziale di M. didyma nei confronti di batteri patogeni sia per l’uomo e gli animali (E. coli, Candida spp.), sia per le piante (Erwinia amylovora e Pseudomonas syringae pv. actinidiae). Nel mese di maggio è stato allestito un campo sperimentale nell’area adiacente al Plesso Serricolo Scarabelli del DipSA ad Imola utilizzando piantine ottenute da seme commerciale (Fig. 1B); la coltivazione è stata costantemente monitorata durante le fasi di crescita al fine di selezionare piante visivamente sane (gli esemplari affetti da malattie fungine e/o virali sono stati eliminati). Nel mese di settembre è stata effettuata la raccolta della parte epigea, costituita quasi esclusivamente da fusti e foglie. L’olio essenziale, ottenuto mediante distillazione in corrente di vapore (Fig. 1C), analizzato in GC-MS, era ricco in timolo (57.95%) e p-cimene (10.32%). Presso i laboratori dell’area di microbiologia del DipSA sono state eseguite le analisi in vitro dalle quali è risultata un’elevata attività antibatterica nei confronti di patogeni animali e vegetali, molto verosimilmente correlabile al fitocomplesso e specificatamente al timolo. L’olio del genere Monarda si conferma possedere una notevole attività antimicrobica, com’era già stato verificato per quello da M. fistulosa nei confronti E. coli (Bellardi et al., 2012). Questi studi aprono nuove possibilità di contenimento di malattie da agenti patogeni basate sull’impiego di sostanze naturali come gli oli essenziali; è quindi indispensabile trasferire la sperimentazione dal vitro al vivo.
2013
P.Mattarelli; L.Nissen; F.Epifano; P.Minardi; L.Cavicchi; M.G.Bellardi
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