Nell’ambito dell’Unione europea si avverte l’esigenza di intensificare il processo di armonizzazione delle metodologie adottate dagli Stati membri nelle indagini sulle strutture agricole con particolare riferimento alla definizione di azienda e del campo di osservazione. E’ noto che i requisiti minimi per rientrare nell’Universo Ue non sono stati fissati in modo rigido. Appare del tutto evidente che i diversi filtri utilizzati nei Paesi dell’Unione per delimitare il campo d’indagine, applicati ad universi nazionali, a loro volta definiti con criteri eterogenei, non possono garantire la piena comparabilità dei risultati. Tali risultati evidenziano una posizione anomala dell’Italia che detiene quasi un terzo delle unità produttive censite nell’Ue-15, nel 1990/2000 e circa la metà delle microaziende (con SAU <2 ha). L’analisi di regressione evidenzia che la quota di microaziende di ciascun Paese è spiegata non solo dalla densità delle unità lavorative per ettaro di SAU, ma anche dalla definizione di azienda e dall’eventuale ricorso a fonti amministrative. Da ciò deriva la necessità di introdurre anche in Italia, a partire dal prossimo censimento, una soglia minima (fisica e/o economica) per eliminare, dal campo di osservazione nazionale, le microunità che svolgono un ruolo del tutto marginale, anche sotto il profilo della multifunzionalità e dello sviluppo rurale.

DELIMITAZIONE DEL CAMPO DI OSSERVAZIONE DEI CENSIMENTI E DELLE INDAGINI SULLA STRUTTURA E PRODUZIONI DELLE AZIENDE AGRICOLE NEGLI STATI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA

BRUGNOLI, ANDREA
2006

Abstract

Nell’ambito dell’Unione europea si avverte l’esigenza di intensificare il processo di armonizzazione delle metodologie adottate dagli Stati membri nelle indagini sulle strutture agricole con particolare riferimento alla definizione di azienda e del campo di osservazione. E’ noto che i requisiti minimi per rientrare nell’Universo Ue non sono stati fissati in modo rigido. Appare del tutto evidente che i diversi filtri utilizzati nei Paesi dell’Unione per delimitare il campo d’indagine, applicati ad universi nazionali, a loro volta definiti con criteri eterogenei, non possono garantire la piena comparabilità dei risultati. Tali risultati evidenziano una posizione anomala dell’Italia che detiene quasi un terzo delle unità produttive censite nell’Ue-15, nel 1990/2000 e circa la metà delle microaziende (con SAU <2 ha). L’analisi di regressione evidenzia che la quota di microaziende di ciascun Paese è spiegata non solo dalla densità delle unità lavorative per ettaro di SAU, ma anche dalla definizione di azienda e dall’eventuale ricorso a fonti amministrative. Da ciò deriva la necessità di introdurre anche in Italia, a partire dal prossimo censimento, una soglia minima (fisica e/o economica) per eliminare, dal campo di osservazione nazionale, le microunità che svolgono un ruolo del tutto marginale, anche sotto il profilo della multifunzionalità e dello sviluppo rurale.
2006
AGRI@STAT Verso un nuovo sistema di statistiche agricole Atti del convegno
391
402
Brugnoli A.
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